Di Paolo Mauri
In un video promozionale apparso nei giorni scorsi dove, con una ricostruzione al computer, vengono mostrati i velivoli di punta della Plaaf, negli ultimi secondi si può notare quello che, secondo gli analisti, potrebbe essere il concept del nuovo bombardiere strategico stealth cinese: l’H-20.
Il video, comparso su Defense Online e distribuito dalla Avic (Aviation Industry Corporation of China) e dalla Xac (Xi’an Aircraft Corporation) mostra, negli ultimi secondi, una ricostruzione grafica in 3D dove si nota la sagoma di quella che sembra essere un’ala volante ricoperta da un telo in una suggestiva ripresa con una luce di sfondo, sulla falsa riga del video promozionale della Northrop-Grumman rilasciato in occasione dell’annuncio del nuovo bombardiere B-21 “Raider”.
Il nuovo bombardiere H-20 dovrà andare a sostituire la linea da bombardamento composta dai vecchi bombardieri Xi’an H-6K, copia ed evoluzione cinese dei sovietici Tupolev Tu-16 “Badger”.
Il cambio di postura strategica cinese
La Cina intende dotarsi di un nuovo velivolo da bombardamento a lungo raggio con capacità multiruolo che sia in grado di raggiungere quella che viene detta la “seconda catena di isole”, ovvero quello spazio di mare compreso dalle Curili a nord, da Guam e dalle Marianne a est, e dalle isole Caroline e dall’Indonesia a sud. Questo in accordo con la politica cinese di espandere il proprio raggio d’azione ben oltre le proprie acque contigue – come il Mar Cinese Orientale ed il Mar del Giappone – ovvero effettuando un salto che la proietti in ambito globale. In questo senso la Cina nell’ultima decade ha compiuto sforzi enormi, e proditori, imponendo la propria presenza in settori come il Mar Cinese Meridionale e l’Oceano Indiano che un tempo erano di appannaggio degli Stati Uniti dei loro alleati.
Non è infatti un mistero che la Cina stia pesantemente armando le isole – tra cui alcune costruite artificialmente – nell’arcipelago delle Spratly costituendo così un avamposto militare che proietti di migliaia di miglia la propria capacità militare ed in grado di fornire copertura alla flotta di sommergibili lanciamissili balistici, permettendole nel contempo di avere un “occhio” avanzato per la raccolta di informazioni nel campo Istar (Intelligence Surveillance Target Acquisition and Recon), che potrebbe, ad esempio, servire per l’acquisizione di bersagli per i missili balistici antinave come i DF-21D.
I requisiti del nuovo bombardiere
Per venire incontro a questo cambio di postura la Plaaf ha emanato le specifiche per un nuovo bombardiere strategico che, secondo quanto riportano i medi specializzati cinesi come China Military, dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche:
- Buone caratteristiche stealth date dalla configurazione ad ala volante come i bombardieri americani B-2 “Spirit” ed il nuovo progetto russo “Pak-Da”.
- Lungo raggio d’azione. Il nuovo bombardiere H-20 dovrà avere capacità intercontinentale (10 mila km) con un raggio di combattimento di 5 mila.
- Carico bellico adeguato. Per diminuire i costi di R&D (Research & Development) il nuovo bombardiere dovrà avere una capacità di 10 tonnellate, inferiore pertanto a quella del B-2 (23 tonn) ma superiore a quella del H-6
- Capacità nucleare. L’H-20 dovrà avere la possibilità di effettuare attacchi nucleari pur mantenendo la sua capacità di bombardamento convenzionale
- Capacità Ecm avanzata. Il bombardiere dovrà essere in grado non solo di eludere gli strumenti di guerra elettronica avversari ma anche di metterli attivamente fuori combattimento disturbando e distruggendo gli asset avversari con radar, apparati a microonde ad alta potenza, laser ed altre piattaforme elettroniche.
Quello che sappiamo del nuovo bombardiere
Che la Cina stesse progettando un bombardiere di nuova generazione è noto sin dai primi anni 2000 ma i veri progressi certificati si sono potuti evincere nel momento in cui, nel 2010, è stato svelato il caccia stealth J-20 e secondariamente quando, nel 2012, è stato reso noto lo Y-20, nuovo velivolo da trasporto strategico. Questo ha permesso di appurare le reali capacità cinesi nel campo delle costruzioni aeronautiche di grandi dimensioni e con capacità stealth.
Quello che possiamo dire sul nuovo bombardiere H-20 è, oltre alla già citata configurazione ad ala volante, che sarà dotato di stiva interna capace di accogliere munizionamento convenzionale e nucleare a caduta ma anche missili da crociera ipersonici e antinave, rendendo così effettiva la sua capacità di attacco multiruolo. Sarà orientativamente propulso da 4 turbofan Ws-10 nella loro versione senza postbruciatore (per criteri di riduzione della segnatura Ir). Si prevede, come risulta dalle specifiche, che sarà fornito di sistemi di disturbo avanzato e di armi laser in grado di mettere fuori combattimento radar nemici e di colpire i missili avversari diretti verso il velivolo. Fonti di intelligence riferiscono che la costruzione del primo prototipo potrebbe essere cominciata nel 2015 ed aver effettuato il roll out a metà del 2017, ma altre fonti ritengono che questo possa avvenire nel 2020.
La tecnologia ad ala volante non è infatti sconosciuta per la Cina che ha in servizio il drone Avic 601-S “Sharp Sword”, un piccolo Uav con l’apertura alare di 2,2 metri e lungo 2,15 che però ha sicuramente fornito dati preziosi sulle caratteristiche del volo con questa particolare configurazione.
L’entrata in servizio dell’H-20 porterà quindi la Cina a compiere quel necessario salto in avanti per dotarsi di una Forza Aerea moderna e adeguata ai nuovi obiettivi strategici che si è prefissata. Sino ad oggi, infatti, la Plaaf aveva come punto debole proprio questa particolare tipologia di velivolo dato che lo Xi’an H-6K non può essere considerato un bombardiere strategico se rapportato alle costruzioni americane come il B-2 B-52H e B-1B o russe come il Tu-160 ed il Tu-95MS.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione