Di Salvatore Santoru
Pochi giorni fa il principe saudita Bin Salman ha rilasciato un'interessante intervista al Washington Post(1), in cui ha parlato della diffusione del radicalismo islamico e delle responsabilità avute delle autorità del paese del Golfo.
Salman, considerato uno dei politici maggiormente innovatori e progressisti del paese del Golfo, ha dichiarato che, durante la Guerra Fredda, l'Arabia contribuì a diffondere l'ideologia wahabita(2) nel mondo, investendo nella costruzione di moschee e nell'edificazione di scuole di beneficenza.
Inoltrre, secondo Salman tale diffusione del wahabismo fu possibile grazie a delle fondazioni private saudite(nell'intervista Salman non ha menzionato il probabile ruolo del governo saudita) e fu, almeno inizialmente, tollerata dall'Occidente in funzione antisovietica.
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