Ha scelto un tweet per dire “no” a Renzi. L’immunologo Roberto Burioni, medico divenuto il simbolo della battaglia contro i no-vax, ha annunciato che proseguirà la sua lotta in favore dei vaccini e non entrerà in politica. «Ho deciso di non candidarmi alle prossime elezioni politiche. Ma la mia battaglia contro l’oscurantismo e la superstizione che vuole farci piombare in un nuovo Medioevo continua più forte di prima. Grazie a Matteo Renzi per avermi onorato con la sua proposta» ha scritto.
Il medico poi su Facebook ha raccontato come il segretario del Pd gli ha fatto la proposta: «Qualche giorno fa - scrive Burioni - ho ricevuto da Matteo Renzi la proposta di candidarmi come indipendente nelle liste del Pd alle prossime elezioni politiche. Me l’ha fatta con le parole giuste: “vorrei rovinarle la vita proponendole di dare una mano al suo Paese in Parlamento”. Parole giuste perché io sento il dovere di fare qualcosa per migliorare la Nazione dove vivo e dove crescerà mia figlia; insomma di mettere a disposizione degli altri quello che so e quello che so fare. Ricevere questa proposta è stato per me un grande onore». D’altra parte, aggiunge, «ormai politica e scienza camminano appaiate: il tema dei vaccini si accompagna a quello della gestione dei malati gravi, della disponibilità delle cure più innovative; è vicino alla necessità di contrastare gli avvoltoi che sfruttano il dolore dei malati instillandogli false speranze. Infine, scienza e politica dovranno allearsi nel riuscire a mantenere intatto il livello della nostra sanità pubblica in modo da potere continuare a curare tutti nel migliore dei modi, ma senza sprechi».
«Quando dovremo fare queste scelte - prosegue il medico - ci saranno bugiardi che - come e più di quanto non abbiano fatto per i vaccini - vi racconteranno delle menzogne per sviarvi e confondervi. In tutto questo io non solo ho la volontà di esserci, ma anche il dovere di fare sentire la voce della scienza contro le frottole propinate da chi penserà di trarre da esse vantaggi politici. Posto che faccio già politica, che sono felice e onorato di fare politica e che voglio continuare a fare politica, mi sono però chiesto quale possa essere per me in questo preciso momento il modo più efficace e produttivo di farla».
A questa domanda non è stato facile rispondere, ma alla fine ho ritenuto che la cosa migliore sia rimanere al di fuori del Parlamento, mettendo i miei studi scientifici e la mia capacità di comunicare a servizio di chiunque combatte per la verità contro le bugie. Spero di avere fatto la scelta giusta, e spero che anche tutti voi sappiate farla, privilegiando nel prossimo voto chi combatte perché il nostro Paese non diventi la culla dell’oscurantismo e della superstizione. La mia scelta - conclude - è stata molto difficile, la vostra al contrario è molto facile: i cialtroni che vogliono farci rimpiombare in un nuovo medioevo sono molto facili da riconoscere, e da evitare».
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