Dove si fanno i bitcoin
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Oltre a produrre buona parte degli oggetti che utilizziamo tutti i giorni, la Cina è anche uno dei più grandi produttori al mondo di bitcoin, la “moneta virtuale” alternativa alle normali valute della quale si è tornati a parlare molto nelle ultime settimane, in seguito al suo primo utilizzo in borsa e al suo valore in sensibile crescita rispetto alle altre monete.
Il “mining” dei bitcoin, cioè la loro produzione grazie al mantenimento del sistema informatico che li fa funzionare, avviene in grandi capannoni dove sono raccolte migliaia di computer, che eseguono i calcoli necessari per creare nuova valuta e gestirne gli scambi. I principali stabilimenti si trovano nelle province del Sichuan e dello Shenzhen, di solito nei pressi di grandi centrali elettriche, dalle quali attingono l’energia per alimentare i loro computer.
Molti posti dove si fa il mining dei bitcoin in Cina sono in località segrete, per motivi di sicurezza e in alcuni casi per evitare problemi con i governi locali, che non sempre vedono di buon occhio attività di questo tipo. Altre fabbriche sono invece facilmente identificabili come quelle nelle fotografie, a pochi metri di distanza da centrali elettriche per avere la corrente necessaria per far funzionare centinaia di computer collegati tra loro, e per avere connessioni più veloci a Internet.
Nel 2016 il fotografo cinese Liu Xingzhe ha visitato alcune fabbriche di bitcoin, parlando con le persone che le gestiscono e che si assicurano che i computer funzionino senza intoppi. Gli stabilimenti sembrano una versione rudimentale e più artigianale dei grandi centri dati, come quelli di Google e Facebook, dove migliaia di server mantengono online e funzionanti i loro servizi. I computer per il mining sono ammassati in grandi scaffali, spesso circondati da potenti ventilatori per raffreddare i loro componenti.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: http://www.ilpost.it/2017/12/18/bitcoin-mining-cina/
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