Un altro capo d'accusa contro Giuseppe Sala per l'Expo di Milano. Non solo falso materiale e ideologico, il sindaco di Milano dovrà difendersi anche dall'accusa di abuso d'ufficio per le presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato il maxi appalto della cosiddetta "piastra dei servizi".
Lo hanno stabilito i magistrati della Procura generale di Milano che, dopo una serie di approfondimenti investigativi, hanno deciso di contestare questa ipotesi di reato a Sala in concorso con l'ex manager Expo Angelo Paris in relazione alla fornitura del "verde" di Expo. L'avviso di chiusura indagini è stato notificato oggi.
La difesa di Sala ribadisce l'intenzione del sindaco di chiede il giudizio immediato, notificato con decreto proprio oggi, per "porre fine a questo ormai pluriennale tentativo della Procura generale di individuare delle ipotesi di reato nell'attività che lo stesso ha svolto come ad di Expo, portando a termine un compito che a molti pareva destinato all'insuccesso". I legali affermano che "questa iniziativa della Procura Generale si pone in evidente contraddizione con i giudizi che Anac, Avvocatura dello Stato e la stessa Procura della Repubblica di Milano hanno precedentemente formulato, apparendo anomala al punto da sembrare persecutoria. E' un'iniziativa che offre una ulteriore dimostrazione delle difficoltà e degli ostacoli che, in questo Paese, incontra chiunque si trovi ad eseguire, nel rispetto della legge e in un tempo definito, un importante progetto pubblico, facendo affidamento sulle valutazioni delle Autorità dello Stato competenti".
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