A Ostia si è rotta la pax tra clan ed è in atto una lotta per il controllo del business criminale. Questa l’ipotesi investigativa sulla quale lavorano gli inquirenti che hanno aperto due fascicoli sulla gambizzazione di due persone in una pizzeria e le intimidazioni agli Spada nel decimo municipio di Roma.
Il possibile squilibrio nel puzzle criminale potrebbe essersi creato all’indomani dell’arresto di Roberto Spada seguito all’aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi, collaboratore della trasmissione Rai Nemo. Sul tavolo dei clan, il predominio su affari come droga, usura, gioco d’azzardo, racket case popolari.
Al vaglio degli inquirenti, oltre alla gambizzazione del titolare e di un pizzaiolo nipote del boss Carmine Fasciani ma imparentato con gli Spada, ci sono gli spari contro la porta di casa di Silvano Spada, cugino di Roberto (in carcere dopo avere aggredito il giornalista Piervincenzi) ed i calci e pugni sferrati da ignoti verso il portone d’ingresso dell’abitazione del fratello di Silvano. La Direzione distrettuale antimafia procede per minacce e danneggiamento.
In particolare si vogliono capire i legami tra gli episodi intimidazione agli Spada con gli ultimi accadimenti a Ostia, a partire dalla testata sferrata da Roberto Spada al giornalista ed il ferimento del proprietario di una pizzeria e del pizzaiolo.
Gli inquirenti del pool della Direzione Distrettuale Antimafia stanno esaminando tutti i rilievi fatti da polizia e carabinieri e verificando la sussistenza di eventuali riprese filmate da parte di telecamere collocate nelle zone interessate.
Intanto al vertice che si è tenuto sempre nella giornata di lunedì 27 novembre in Prefettura a Roma per la questione sicurezza ad Ostia si è parlato di aumentare le forze dell’ordine presenti in quel quadrante della capitale. Alla “riunione operativa” hanno partecipato il prefetto, il questore e il comandante provinciale dei carabinieri e della guardia di finanza.
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