Di Francesco Curridori
Madre Teresa di Calcutta aveva un conto corrente allo Ior.
Lo rivela Gianluigi Nuzzi nel suo ultimo libro Peccato originale sottolineando che se lo avesse chiuso l’istituto bancario del Vaticano avrebbe rischiato il default.
Nuzzi, poi, parla anche delle trame che i conservatori stanno tessendo contro Papa Bergoglio: "In Vaticano c’è un blocco di potere che ostacola l’azione riformatrice di Francesco così come ha fatto con Benedetto XVI esisteva con Marcinkus e la sua gestione parallela dello Ior ed esiste ancora oggi". E il conto della santa dei poveri sarebbe "la prova che questi signori erano e sono tuttora all’interno della Curia e di loro ci si fida. Lo ha fatto anche madre Teresa che, si racconta, entrava allo Ior da una porta secondaria ed era accolta da monsignor De Bonis, il braccio destro di Marcinkus". Nel suo libro, Nuzzi racconta che quando, nel 1970, Paolo VI nominò Marcinkus presidente dello Ior, volle accanto a sé monsignor De Bonis che "era un fine conoscitore di ogni meandro segreto della banca. E si muoveva con destrezza nei sacri palazzi, mostrando più familiarità con il jet set del cinema che con le anime bisognose di conforto dei fedeli, più affinità con gli uomini dei palazzi romani che con i poveri di madre Teresa".
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