Paolo Ziliani per il Fatto Quotidiano
Tre notizie dal fronte dei risarcimenti per Calciopoli.
La prima è che il giudice di Firenze, dopo l' imputazione coatta disposta per i fratelli Della Valle e altri 14 dirigenti della Fiorentina - in seguito alla denuncia di Victoria 2000, la società all' epoca dell' ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, in relazione al mancato accantonamento di somme per i risarcimenti - ha fissato l' udienza preliminare per il 24 gennaio 2018.
La seconda è che è stata rinviata a giudizio, nella persona di Jessica Lanari (socia), anche la Deloitte & Touche, la società che revisiona e certifica i bilanci della Fiorentina. Particolare curioso: Deloitte è la società di consulenza anche della Figc (soggetto danneggiato al pari del Bologna).
La terza notizia, la più imbarazzante, è che la Fiorentina è accusata di avere ingannato sia l' Uefa, cui presentò un bilancio con perdite limitate a 28 milioni "potendo così partecipare a competizioni sportive europee" (mentre "norme approvate nel 2012 dalla stessa Uefa fanno divieto alle società che accumulano perdite superiori a 30 milioni di euro in un arco temporale di tre anni, di partecipare a tali competizioni"), sia la Figc, iscrivendosi al campionato di serie A con un artifizio sleale. Per la giustizia sportiva si tratta un tale illecito amministrativo renderebbe irregolare l' iscrizione al campionato.
"Credo che una lettura più attenta delle carte basterebbe a rendere chiaro che la storia di Gazzoni Frascara vittima di Calciopoli è una barzelletta", ci ha detto ieri Diego Della Valle. Ma sul merito delle accuse il patron viola si è chiuso in difesa: "Aspetto che la giustizia faccia il suo corso, fiducioso nel nostro buon comportamento".
Intanto tutto tace a Torino dove la società che fu di Gazzoni ha presentato, a carico di Andrea Agnelli e della Juventus, identica denuncia. La Procura ha chiesto l' archiviazione come a Firenze (dove poi è stata negata dal gip) e l' udienza per discutere l' opposizione di Gazzoni non è ancora fissata.
Nel bilancio 2015 la Juventus ha così motivato il mancato accantonamento di somme pro-risarcimenti: "Allo stato le suddette parti attrici non hanno fornito argomenti né elementi di prova tali da giustificare la responsabilità di Juventus e le conseguenti richieste risarcitorie". A Firenze, il gip ha ritenuto risibile (per la Fiorentina) tale giustificazione, perché dopo la sentenza della Cassazione (36350/15) "non è sostenibile che la condanna in sede civile della Fiorentina abbia una ridotta probabilità di verificazione".
Le cinque cause civili pendenti, in caso di soccombenza, determinerebbero per il club viola una condanna fino a 200 milioni di euro: "Nell' ordine di decine di milioni di euro", osserva il gip. Valutata la perizia disposta sul bilancio viola, il gip di Firenze ritiene la condanna del club di Della Valle non "possibile" ma "probabile"; ed "è censurabile sostenere la tesi della mancata prova di un' alterazione del campionato 2004-2005", che in realtà sfociò in "decisioni severissime che hanno scompaginato l' assetto di quel campionato e di quello successivo".
Ebbene: se è vero che nelle motivazioni della Cassazione è scritto che l' associazione a delinquere promossa dall'"onnipresente duopolio juventino Moggi-Giraudo" ha operato nell' interesse della Juventus (pag. 106), le responsabilità del club bianconero appaiono superiori a quelle della Fiorentina. Vedremo cosa succederà a Torino.
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ARTICOLO VISTO SU Dagospia
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