Da una parte lo sdegno delle istituzioni e della politica, dall’altra le iniziative della Lazio e delle Federcalcio per mettere una pezza dopo quanto successo. Nel mezzo, l’indagine della Procura di Roma, che punta a capire chi siano stati gli autori degli adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma, affissi domenica scorsa in curva sud.
Le indagini: identificati 15 ultras biancocelesti –
In giornata sono arrivate le prime identificazioni: grazie alle immagini delle telecamere interne all’Olimpico e al lavoro della Digos, del commissariato Prati e della polizia scientifica, è stato possibile riconoscere 15 ultras biancocelesti (tra loro alcuni “Irriducibili” e anche due minori, il più piccolo di soli 13 anni) responsabili delle affissioni. I pm hanno ipotizzato il reato di istigazione all’odio razziale. Come riportato da Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, secondo fonti interne alla questura di Roma l’iniziativa non sarebbe stata organizzata dai responsabili della curva laziale, ma sarebbe opera di poche persone. Chi indaga, inoltre, non ha escluso che dietro l’affissione possa nascondersi una spaccatura all’interno della Curva Nord, con un piccolo gruppo ostile agli Irriducibili, i quali già dalla scorsa stagione hanno deciso di sospendere l’aperta contestazione al presidente della Lazio, Claudio Lotito, e sostenere la squadra allo stadio.
La posizione degli Irriducibili: “Scherno non è reato” –
Lo stesso gruppo storico della tifoseria organizzata laziale ha espresso la propria posizione con una nota: “Rimaniamo stupiti da questo clamore mediatico. Esistono altri ‘casi’ che meriterebbero le aperture dei Tg e ampie pagine di giornale. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto” hanno fatto sapere gli ultras, che poi si sono detti meravigliati dal fatto che “queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzano nessuno. Gli stessi adesivi – si legge ancora nella nota – ce li ritroviamo anche nella nostra curva ma non stiamo di certo a piagnucolare. Perché nessuno s’indigna per questo. Noi siamo della Lazio e non si piange!”. Parlando di quanto accaduto, poi, gli Irriducibili sono del parere che “tutto deve rimanere nell’ambito del ‘nulla‘ – hanno scritto – si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione!. Infine l’attacco alla Federazione di Tavecchio: “Evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda se è vero che hanno aperto un’inchiesta”. Per i tifosi biancocelesti si è trattato di “manovre per colpire la Lazio, che si sta affermando come una tra le migliori realtà di questo campionato e i suoi tifosi che invece tanto stanno provando a fare con molteplici iniziative di cui nessuno ne parla“.
La Ss Lazio va in sinagoga. E a Bologna giocherà con maglia commemorativa –
All’indomani della polemica, il presidente della Lazio Claudio Lotito in mattinata è andato in sinagoga a Roma accompagnato da una delegazione della squadra per portare una corona di fiori ed esprimere la propria condanna. “Siamo qui per ribadire la nostra posizioni di dissociazione contro posizioni di antisemitismo e razzismo”, ha detto, specificando che “la Lazio promuoverà un’iniziativa annuale per portare 200 giovani tifosi in visita a Auschwitz. La maggioranza della nostra tifoseria è con noi contro ogni antisemitismo – ha aggiunto – Vogliamo fare chiarezza perché non si gioca su fatti su cui non si può giocare e non devono esserci sfottò”. E la Lazio scenderà domani sera in campo allo stadio Dall’Ara di Bologna con una maglia commemorativa di Anna Frank durante il riscaldamento prima del match valido per la decima giornata di Serie A.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/24/anna-frank-con-la-maglia-della-roma-identificati-10-ultras-della-lazio-irriducibili-scherno-non-e-reato/3931879/
La curva nord non arretra: "Non è reato accusare un avversario di appartenere a un'altra religione"
Gli "irriducibili" della curva nord non arretrano. Dopo l'indignazione suscitata dalla comparsa di adesivi dal contenuto antisemita sul vetro della curva Sud dello stadio Olimpico - tra cui uno che ritraeva Anna Frank con la maglia della Roma - gli ultras laziali, in un post sulla loro pagina Facebook si definiscono "stupiti" dal "clamore mediatico" e sostengono che chi ha affisso quegli adesivi non ha commesso alcun reato.
"Si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse (..) anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione", si legge nella nota.
Gli irriducibili non si dissociano da quanto accaduto, anche perché, sostengono di non aver fatto niente di illecito: "Rimaniamo stupiti - prosegue la nota - da questo clamore mediatico. Esistono altri casi che meriterebbero le aperture dei telegiornali e ampie pagine di giornale. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto. Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzino nessuno".
Episodi simili, sostengono, sarebbero avvenuti anche ai danni della tifoseria laziale: "Gli stessi adesivi ce li ritroviamo anche nella nostra curva, ma non stiamo di certo a piagnucolare perché nessuno s'indigna per questo.
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