Matteo Salvini sta dalla parte di Luca Zaia e non di Forza Italia. “Romani e Brunetta hanno tempo per occuparsi di altri problemi. Zaia sta ricevendo le lodi di tante associazioni: vaccinarsi deve essere una libera scelta, non un obbligo sovietico“. Il leader della Lega difende la scelta del Veneto di posticipare al 2019 l’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola dei bambini fino a sei anni. Una moratoria di due anni osteggiata dal ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, e che il governo è pronto a impugnare: “E’ un obbligo applicare una legge dello Stato”, ha detto martedì il ministro.
Salvini si schiera con il governatore veneto Zaia e respinge al mittente l’appello lanciato dai capigruppo azzurri Paolo Romani e Renato Brunetta affinché la Regione si conformi alle altre. “Non vorrei che l’Italia sia stata scelta da cavia delle case farmaceutiche“, aggiunge il segretario del Carroccio.
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