Di Orlando Sacchelli
L'America si ferma, come ogni anno l'undici Settembre. Alle 8.46 del mattino New York si raccoglie in un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attentati.
Nello stesso momento alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in compagnia della moglie Melania, osserva un momento di raccoglimento. Poi il presidente, si reca al Pentagono, dove, insieme al segretario alla Difesa Jim Mattis, partecipa alla commemorazione iniziata alle 15.37.
Al Memoriale dell’11 Settembre, a Ground Zero, vengono letti i nomi delle vittime di quel giorno: un elenco interminabile di quasi tremila persone. Gli orari delle commemorazioni non sono scelti a caso: sono quelli in cui gli aerei dirottati da Al Qaeda si schiantarono contro le Torri Gemelle ed il Pentagono. L’ambasciatrice statunitense all’Onu, Nikki Haley, esprime il proprio ricordo su Twitter: "I nostri cuori provano lo stesso dolore di sedici anni fa. Non dimenticheremo mai le vittime di quel giorno e la forza e l’unità che seguirono agli attacchi". Nei quattro distinti incidenti, due alle Twin Towers di New York, uno al Pentagono e uno a Shankville, in Pennsylvania, morirono 2974 persone, oltre ai 19 attentatori. Sono 24 le persone che, ancora oggi, risultano ufficialemente disperse.
"Se l’America è unita, nessuno potra distruggerla", ha dettoTrump nel suo discorso al Pentagono. Il presidente ha poi ricordato che da allora "7.000 soldati Usa sono morti per combattere il terrorismo. Piangiamo le vittime, le onoriamo e ci impegnamo a non dimenticare mai".
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