Un tribunale di Barcellona ha ordinato la rimessa in libertà provvisoria degli ultimi sei dei 14 dirigenti dell'amministrazione catalana arrestati nel blitz del 20 settembre e che erano ancora detenuti. Fra di loro il braccio destro del vicepresidente Oriol Junqueras, Josep José. Tutti hanno rifiutati di rispondere alle domande del giudice che aveva ordinato la detenzione. Sono stati dichiarati indagati per disobbedienza, abuso di potere e presunta malversazione, per l'organizzazione del referendum del primo ottobre.
Alla decisione del tribunale si contrappone la decisione della procura dello Stato spagnolo che ha denunciato per presunta "sedizione" i manifestanti, fino a 40mila, che si erano concentrati davanti alla sede del ministero dell'Economia di Barcellona per protestare contro il blitz della Guardia Civil e l'arresto dei 14 dirigenti.
La temperatura resta alta. Il governo spagnolo del premier Mariano Rajoy ha previsto "tutti gli scenari" per impedire lo svolgimento del referendum. Il portavoce ha ribadito che "il referendum è illegale e non si terrà ". Menendez de Vigo ha confermato l'invio di rinforzi di polizia in Catalogna, senza precisare quanti agenti saranno trasferiti.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione