Ancora decine di grossi petardi sono stati esplosi dai manifestanti anti G7 contro le forze dell’ordine che presidiano gli accessi alla Reggia di Venaria Reale (Torino), sede del summit. Alcuni sono stati lanciati ad altezza uomo contro i poliziotti schierati in assetto antisommossa.
Giunti in Piazza Vittorio Veneto i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di polizia posto a protezione della Reggia e sono stati respinti. Le forze dell’ordine hanno risposto al lancio di alcuni oggetti con una carica di alleggerimento per allontanare i dimostranti.
Sono intanto state indagate per resistenza a pubblico ufficiale, e poi rilasciate, le tre ragazze fermate venerdì sera a Torino dopo l’attacco alle forze dell’ordine durante le proteste anti G7. Intorno alle 23, i contestatori del summit, scesi in strada per un corteo notturno nelle vie del centro, hanno lanciato petardi e fuochi d’artificio ad altezza d’uomo contro la polizia. Poi sono fuggiti in piazza Castello, creando scompiglio alla “Notte dei ricercatori” che si stava svolgendo nella piazza torinese.
Nessuna carica e nessun lancio di lacrimogeni nella notte. Le varie anime della protesta contro il G7 (i centri sociali, gli studenti, gli anarchici del Fai e i disoccupati) si sono uniti nuovamente oggi in un corteo a Venaria, sede del vertice.
E’ stato il lavoro a inaugurare alla Reggia di Venaria l’ultimo G7 della Innovation Week Italian, lo stesso lavoro chh ha animato la protesta contro il summit. “Il vostro lavoro solo sfruttamento e povertà” è lo slogan dei manifestanti, che a Torino hanno dato vita a cortei e presidi nelle stesse ore in cui i rappresentanti dei sette Paesi più sviluppati al mondo si sono incontrati nella Galleria Grande della residenza sabauda.
Qualche manganellata, due manifestanti fermati e l’università occupata il bilancio dell’onda anti-G7 che sabato promette di raggiungere la stessa Venaria.
“Reset G7” è la parola d’ordine di studenti, precari e disoccupati, ma anche di anarchici, centri sociali e No Tav riuniti di buonora, in centro città, dopo le prime avvisaglie della notte precedente con lanci di uova contro la Cisl e la Fondazione Agnelli e la chiusura simbolica di un supermercato. “Della vostra zona rossa non me ne frega niente”, “Voi nelle regge, noi nelle piazze”, “Torino è la mia città, voi ministri che ci state a fà?” alcuni dei cartelli esposti dai manifestanti, con slogan contro il ministro Poletti. Gli scontri in corso Vittorio, all’angolo con via Carlo Alberto, con il primo tentativo di raggiungere piazza Carlina e l’albergo che ospita le delegazioni internazionali.
La polizia in assetto antisommossa ha effettuato una carica di alleggerimento e fermato un giovanissimo. Il secondo è stato bloccato poco dopo in via Della Rocca. Portati via dalla forze dell’ordine, e accompagnati negli uffici della questura, la posizione di entrambi è ora al vaglio degli inquirenti. Tensioni anche in via Plana, un’altra delle vie che portano al centro storico, quando il corteo ha deviato su piazza Vittorio per poi raggiungere i corridoi di Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche dell’università occupata e trasformata nella “base per le prossime iniziative di protesta”.
Tensioni anche in serata tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestano contro il G7. Questi ultimi, dopo una lunga marcia per le vie del centro, hanno attaccato la polizia nella centrale via Po con un fitto lancio di fuochi d’artificio e grossi petardi. Gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto disperdendo i manifestanti, che sono indietreggiati in piazza Castello. Incendiati alcuni cassonetti dell’immondizia in Viale Primo Maggio, ci sarebbero alcuni fermati.
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