DAVVERO I MIGRANTI FANNO I LAVORI CHE GLI ITALIANI NON VOGLIONO PIU' FARE? O FORSE GLI ITALIANI NON VOGLIONO PIU' FARE CERTI LAVORI SOTTOPAGATI E SFRUTTATI?
Di Salvatore Santoru
Un mantra che si è diffuso nella politica e nell'opinione pubblica italiana degli ultimi anni è che i migranti servono per "fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare".
Questo mantra si basa sul fatto che molti lavori visti come più umili sono effettivamente sempre più svolti da migranti, ma non la dice tutta sulla questione.
Difatti, se è certamente vero che i migranti sono più disposti ad accettare questi lavori, molti italiani non possono e non vogliono permettersi di accettare quelle condizioni non per maggiore pigrizia o perché sono tutti "choosy" ma spesso per una semplice questione di diritti, in quanto gli italiani non vogliono più fare quei lavori alle condizioni in cui sempre più sono richiesti e che invece, per ovvi motivi, sono più accettate dai migranti.
E sono più accettate in quanto i migranti(perlomeno quelli clandestini) sono più facilmente ricattabili per via della loro condizione e perché non hanno e non possono avere quella coscienza sociale che gli italiani(e in generale gli occidentali) hanno acquistato dopo anni di lotta e rivendicazioni.
Infatti, è ovvio che se un migrante clandestino proveniente dai paesi del Terzo Mondo è in condizioni disperate e fugge da luoghi che si trovano economicamente e socialmente indietro(luoghi dove spesso vigono ancora alcune forme di schiavismo) è più ricattabile ed è disposto ad accettare lavori anche in condizioni non sostenibili, ed è ovvio che l'italiano non accetti queste condizioni e abbia poca voglia nel "competere al ribasso".
Per capire meglio tale situazione, basti pensare alla sempre più forte presenza del capolarato che sfrutta la forza lavoro dei migranti clandestini(1) nel Sud Italia(un recente esempio noto alle cronache è quello del capolarato di Cosenza, dove i migranti neri venivano sfruttati facendogli guadagnare 25 euro,10 euro meno della paga "normale") e ci si può far riferimento al concetto di "esercito industriale di riserva" coniato da Karl Marx e recentemente sempre di più utilizzato per spiegare certe situazioni dell'attuale immigrazione di massa e del suo sfruttamento(2).
Il fatto è che non è certamente il migrante in sè il problema, è semmai la pessima gestione dell'attuale immigrazione di massa e il suo sfruttamento che induce ad abbassare gli standard economici e sociali dell'Italia(e in generale dell'Occidente) facendo perdere diritti e benessere acquisiti dopo anni e anni di rivendicazioni.
NOTE:
(1)http://maxsomagazine.blogspot.it/2017/09/lavoro-rifiutato-italiani-accettato-migranti.html
(2)https://informazioneconsapevole.blogspot.it/2017/05/limmigrazione-di-massa-e-il-concetto-di.html
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