Sono giovani e più anziani, sorridenti, sono uomini, donne e bambini. Sono tantissimi.
A centinaia si sono dati appuntamento mercoledì 6 settembre nei giardini della Biblioteca centrale dentro l’Università di Mosul, in Iraq, per partecipare al primo Festival della lettura di Mosul.
Sono passati pochi mesi da quando la città, ex roccaforte irachena dell’Isis, è stata liberata dopo anni sotto il controllo dei terroristi. Che, tra gli altri orrori, avevano saccheggiato e distrutto la biblioteca pubblica nel 2014, per poi darla alle fiamme.
In migliaia tra editori, scrittori e volontari hanno donato libri alla cittadinanza e alla biblioteca per rifornirne gli scaffali e ridonarla così alla città e alla sua comunità.
Il Festival è stato anche un modo – secondo gli organizzatori – per cancellare lo stereotipo di Mosul città del terrore e restituire un’immagine di città della cultura e della pace.
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