La casa automobilistica svedese Volvo ha annunciato che tutte le sue auto vendute a partire dal 2019 avranno un motore elettrico, e che entro il 2025 smetterà di produrre automobili con i tradizionali motori a combustione interna. Volvo è la prima grande azienda del settore a prendersi questo impegno e, secondo gli analisti, potrebbe contribuire a spingere le altre case automobilistiche ad accelerare ulteriormente i piani per il passaggio ai motori elettrici.
L’annuncio è stato dato dal CEO della società, Hakan Samuelsson, che ha spiegato: “Le persone chiedono sempre di più automobili elettriche, e noi vogliamo rispondere alle necessità attuali e future dei nostri clienti”.
Volvo dal 2010 è di proprietà di Geely Automobile Holdings, un produttore di automobili tra i più grandi della Cina. La holding lavora da una decina di anni allo sviluppo di motori elettrici per le auto prodotte dai suoi marchi. Il piano di Volvo prevede di offrire motori elettrici e ibridi (quindi a scoppio assistiti da uno elettrico) nei nuovi modelli di auto lanciati a partire dal 2019. Entro il 2021 la società prevede di produrre cinque nuove automobili con motore elettrico. I modelli con motore a combustione interna continueranno a essere disponibili nel periodo di transizione, fino al 2025 quando non sarà più possibile scegliere come opzione auto con motori diversi da quelli elettrici.
Le automobili elettriche esistono da decenni, ma solo negli ultimi anni sono diventate competitive rispetto a quelle con i tradizionali motori a scoppio. I progressi nella tecnologia delle batterie e la diffusione delle stazioni di ricarica, in giro per il mondo, hanno permesso di aumentare l’autonomia di questi veicoli e di renderli utilizzabili anche per viaggi di media-lunga distanza. Tutti i principali produttori di automobili stanno investendo grandi risorse per il passaggio all’elettrico, incentivati dalle regole per ridurre le emissioni imposte dai governi, e che saranno sempre più severe. In Europa nel 2020 entreranno in vigore nuove direttive che richiedono un ulteriore taglio delle emissioni, che secondo molti analisti potrà essere raggiunto solo con un impiego massiccio di motori elettrici e ibridi.
Negli Stati Uniti la situazione è più sfumata: a livello federale si prospettano regole meno severe sulle emissioni da parte dell’amministrazione Trump, meno sensibile ai problemi ambientali rispetto alla precedente amministrazione Obama. A livello statale, invece, le cose stanno andando diversamente con molti stati che hanno deciso di introdurre regole più severe per limitare le emissioni e incentivare il passaggio all’elettrico. In California, per esempio, le leggi richiedono che entro il 2025 il 15 per cento dei veicoli per strada siano a zero emissioni, quindi dovranno essere quasi certamente dotati di motore elettrico. Regole simili sono state adottate da altri stati, spingendo i produttori di automobili a intensificare ricerche e impegni per produrre più veicoli elettrici.
I successi di Tesla, l’azienda di auto elettriche di Elon Musk, hanno convinto i produttori di auto tradizionali sulle opportunità offerte dall’elettrico. Questa settimana Tesla ha infine avviato la produzione di serie della nuova Model 3, la sua prima automobile pensata per il mercato di massa e che viene venduta a 35mila dollari circa. Il piano di Musk, come sempre molto ambizioso e sul quale ci sono dubbi sulla sua fattibilità in tempi così stretti, prevede che entro il 2018 Tesla riesca a produrre 500mila automobili, che diventeranno almeno un milione all’anno entro il 2020. Ancora prima di essere messa in produzione, la Model 3 ha ottenuto migliaia di prenotazioni, con clienti che hanno versato anticipi con i quali Musk ha finanziato la costruzione delle linee di montaggio per costruire l’automobile.
Tesla in pochi anni non solo ha reso evidente l’esistenza di una clientela sempre più grande interessata all’elettrico, ma ha anche dimostrato che si possono costruire automobili elettriche con livelli di prestazioni e comfort paragonabili a quelle tradizionali. Un’auto elettrica ha inoltre motori molto più semplici rispetto a quelli a combustione interna, con molti meno componenti e costi di manutenzione più bassi. Tutti questi elementi hanno spinto le aziende concorrenti ad accelerare i loro piani, nel timore di perdere quote di mercato.
BMW confida di aumentare la produzione di auto elettriche e ibride, in modo che costituiscano il 25 per cento delle sue vendite entro il 2025. Audi prevede il lancio del suo primo SUV completamente elettrico nel 2018 e di altri due veicoli a batteria entro il 2020. Volkswagen, che detiene la proprietà di Audi, ha progetti molto ambiziosi per l’elettrico, anche nell’ottica di liberarsi dalla pubblicità negativa ottenuta negli ultimi anni con gli scandali sulle emissioni truccate dei suoi motori diesel. L’azienda tedesca ha in progetto la messa in produzione di quattro modelli elettrici entro il 2020.
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