Il provvedimento giunge dopo che il mese scorso la Corte Suprema aveva dato parziale via libera all'applicazione del travel ban imposto contro i cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana, in attesa di prendere una decisione definitiva. La corte chiariva tuttavia che le persone con un legame "bona fide" con persone o entità americane avevano diritto al visto. L'amministrazione Trump aveva allora diffuso linee guida per definire gli "stretti legami familiari" che davano diritto al visto. L'esclusione di vari parenti, fra cui i nonni, aveva sollevato proteste e molte ironie sul web.
Il giudice Watson ha invece stabilito che le esenzioni al travel ban devono comprendere anche nonni, cognati, zii, cugini e nipoti (di nonni e zii). La sentenza apre le porte dell'America anche ai rifugiati arrivati sulla base di un impegno da parte di un'agenzia di accoglienza certificata. Secondo il giudice tale impegno rientra pienamente negli standard di "bona fide" richiesti dalla Corte suprema.
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