Di Ivan Francese
Ha un nome l'attentatore di Parigi: il responsabile dell'assalto a Notre Dame di ieri pomeriggio, in cui è rimasto ferito un poliziotto, sarebbe Farid Ikken, 40enne algerino dottorando in scienze dell'informazione all'università di Metz, in Lorena.
Residente alla periferia della capitale, è attualmente in ospedale per le ferite alle gambe riportate nel tentativo di attacco di ieri.
Secondo le dichiarazioni rese questa mattina dal portavoce del governo francese Christophe Castaner, avrebbe agito "in apparenza solo" e non avrebbe dato segni di radicalizzazione in passato. Il presidente dell'università dove era immatricolato, Pierre Mutzenhardt, interrogato da France Bleu Lorraine Nord, ha spiegato che fino ad ora Ikken non aveva fatto "nulla che potesse essere considerato sospetto". Se queste ipotesi dovessero essere ulteriormente accreditate si andrebbe confermando la pista di un atto isolato, nonostante la rivendicazione, da parte dello stesso attentatore, di essere "un soldato dell'Isis".
Parlando questa mattina con l'emittente radiofonica Rtl, Castaner ha aggiunto di "non avere, al momento, ulteriori elementi di indagine".
Tuttavia, secondo una fonte investigativa citata dal quotidiano parigino Le Figaro, durante una perquisizione a casa di quello che ormai è il sospettato numero uno sarebbe stato ritrovato un video in cui Ikken proclamava la propria affiliazione allo Stato Islamico.
Si tratterebbe dunque di un atto isolato, ma comunque di un gesto premeditato e non di un raptus di violenza. Una circostanza confermata anche dal ritrovamento di due coltelli addosso all'attentatore, oltre al coltello con cui ha tentato di aggredire un poliziotto.
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