Da “Bright Side”
Non tutti conoscono i misteri nascosti nelle grandi opere. Gustave Eiffel, l’uomo che ha ideato la famosa torre parigina, si riservò un appartamento all’ultimo piano, dove spesso riceveva i suoi ospiti (ad esempio Thomas Edison). C’erano cucina, bagno, salotto e vista spettacolare, e oggi lo spazio è stato trasformato in museo.
La Statua della Libertà è visitata da milioni di persone ma quasi nessun turista si sofferma sulla catena spezzata che giace ai suoi piedi, il simbolo della fine della schiavitù e della nascita della democrazia. Si dice che Da Vinci abbia ritratto una seconda Monna Lisa, da tutt’altra prospettiva, una Gioconda più giovane.
Durante la costruzione del monte Rushmore, l’architetto Gutzon Borglum volle creare una specie di capsula del tempo, una stanza segreta in cui le future generazioni avrebbero trovato informazioni fondamentali sulla storia americana. Scavò una grotta dietro la testa di Abramo Lincoln, ma dopo poco morì e solo nel 1998, copie di importanti documenti nazionali vennero conservati nella capsula temporale incompleta.
Le ‘Matterhorn’ di Disneyland sono le montagne russe che riproducono le alpi al confine fra Svizzera e Italia, ma all’interno, in cima, c’è un attico e un’area ricreativa con cesto da basket usata dallo staff. La Sfinge a Giza è la più grande scultura al mondo, originalmente era colorata e aveva la barba da cerimonia. Alcuni esperti ritengono che avesse una testa di leone e e che la faccia umana sia successiva, così si spiegherebbero le proporzioni fra il corpo gigantesco e la testa piccola.
Tutti conoscono l’inclinazione della Torre di Pisa, ma pochi sanno il nome di chi ha costruito il campanile della cattedrale. Per gli storici fu sviluppata da Bonanno Pisano o da Diotisalvi, ma il mistero resta perché fu eretto nell’arco di 200 anni.
Rembrandt ha iniziato a dipingere Danae due anni dopo il matrimonio con Saskia van Uylenburgh. A differenza di altri quadri che la ritraevano, in questo è quasi irriconoscibile. Grazie ad un esame a raggi X, si è scoperto che il pittore lo aveva ritoccato, dopo la morte della moglie e mentre aveva perso la testa per un’altra donna, Geertje Dircx. Il dipinto è dunque combinazione di due muse.
Quando citiamo il “Big Ben“ di Londra non ci riferiamo alla torre intera ma solo ad una parte, che in realtà si chiamava ”The Bell Tower of the Palace of Westminster", nel 2012 diventata “The Elizabeth Tower.” Tuttora non si capisce bene in onore a chi sia nato il nome di ‘Big Ben’, forse era il proprietario della fonderia che ha partecipato alla sua costruzione, forse icampione di boxe Benjamin Count.
Il Golden Gate Bridge inizialmente doveva essere dipinto a strisce nere e gialle così da essere visibile nella nebbia, ma alla fine l’architetto Irving Morrow convinse i militari che l’arancione funzionava meglio Il primo nome dell’Urlo di Edvard Munch era ‘L’urlo della natura’, nato un giorno in cui il cielo divenne rosso sangue e pieno di lingue di fuoco. Nel 2003 un gruppo di astronomi stabilì che potesse trattarsi dell’eruzione del vulcano Krakatoa avvenuta nel 1883.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione