Di Jacopo Scaramuzzi
«Il terribile attacco ai musulmani a Finsbury Park è un attacco a noi tutti, alla cultura e ai valori del nostro paese» e la violenza «serve solo la causa di coloro che vogliono terrorizzare gli altri». Il primate anglicano Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, commentato così il furgone che questa notte ha investito un gruppo di pedoni, fuori la Muslim Welfare House sulla Seven Sisters Road, poco distante dalla moschea di Finsbury Park, a Londra, provocando un morto e dieci feriti, di cui due gravi, in quello che appare come un atto terroristico. Il cardinale Vincent Nichols di Westminster si dice «inorridito dall’attacco deliberato a persone che uscivano dalle preghiere di tarda notte». Condanne dell’attentato anche da parte della comunità ebraica britannica. Il Consiglio musulmano britannico denuncia l’aumento dell’islamofobia nel paese.
«L’attentato alla moschea di Finsbury Park è ripugnante. Siamo solidali con i nostri amici musulmani e preghiamo per i deceduti e i feriti», ha scritto il Primate anglicano su Twitter. E in una nota ha chiosato: «La libertà di culto da esercitare senza avere paura è un diritto a noi caro come nazione ed è stato ottenuto con grandi costi umani durati molti anni. Il terribile attacco ai musulmani a Finsbury Park è un attacco a noi tutti, alla cultura e ai valori del nostro paese. In un momento nel quale siamo in lutto per così tante preziose persone a Londra e Manchester, questo attentato brutale può solo aumentare il trauma. La violenza chiama solo altra violenza, serve solo la causa di coloro che vogliono terrorizzare gli altri. Questo atto immotivato e crudele non può produrre nulla di buono e non può essere giustificato o scusato. Esattamente nello stesso modo dei recenti attentati – conclude Justin Welby – è un crimine contro Dio e contro l’umanità».
«Insieme alla gente di tutto il paese, sono inorridito dall’attacco deliberato a persone che uscivano dalle preghiere di tarda notte a Finsbury Park», ha commentato da parte sua il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster. «Prego per tutti coloro che sono stati feriti e colpiti da questo deliberato atto di violenza. In particolare, prego per le persone uccise. Ognuno di noi deve ripudiare l’odio e la violenza dalle nostre parole e dalle nostre azioni. Dobbiamo tutti essere costruttori di comprensione, compassione e pace».
Harun Khan, segretario generale del Consiglio musulmano britannico (Muslim Council of Britain) ha condannato in una nota l’attentato, ha denunciato che «nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, i musulmani sono incorsi in molti incidenti di islamofobia e questa è la manifestazione a oggi più violenta. Poiché ci stiamo avvicinando alla fine del mese di Ramadan e la celebrazione di Eid con molti musulmani che vanno alle loro moschee locali, ci attendiamo che le autorità aumentino urgentemente la sicurezza fuori dalle moschee. Le comunità musulmane sono state chiamate ad aumentare le azioni necessarie a contrastare la crescita dei crimini di odio per molti anni e ora bisogna prendere azioni per contrastare non solo questo incidente ma la enorme e preoccupante crescita dell’islamofobia. Molti si sentiranno terrorizzati, senza dubbio arrabbiati e rattristati da ciò che è avvenuto questa notte. Facciamo appello alla calma mentre le indagini stabiliscono esattamente i fatti e, in questi ultimi giorni di Ramadan, preghiamo per coloro che sono stati colpiti da questa ingiustizia».
Condanne del «vile attentato terroristico» anche da parte della comunità ebraica britannica. «Colpire coloro che frequentano il culto e osservano la loro fede è un tradimento dei nostri valori britannici di tolleranza, rispetto e gentilezzasui quali la nostra società è fondata», ha detto il direttore esecutivo del Jewish Leadership Council, Simon Johnson.
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