La riunione prevista oggi dei consiglieri di Donald Trump per definire la posizione americana sull'accordo sul clima di Parigi è slittata a data da destinarsi. I consiglieri, tra cui spicca Ivanka Trump, si sarebbero dovuti incontrare per risolvere la disputa interna all'amministrazione sul restare o meno nell'accordo. L'incontro doveva gettare le basi per la decisione definitiva di Trump, che ha assicurato che annuncerà prima del G7.
Nelle ultime ore si è intensificato il pressing internazionale su Trump per convincerlo a non abbandonare l'intesa di Cop21. Il neopresidente francese Emmanuel Macron ha chiesto a Trump, durante la telefonata di congratulazioni che il tycoon gli ha fatto ieri, di non abbandonare l'accordo di Parigi sul clima. Lo ha riferito il portavoce del presidente eletto francese alla Cnn. Macron ha ricevuto anche la telefonata del presidente cinese Xi Jinping, che si è impegnato a difendere gli accordi sulla lotta ai cambiamenti climatici presi durante la Conferenza di Parigi. Cina e Francia, ha detto Xi, secondo una nota riportata dal ministero degli Esteri di Pechino, "dovrebbero difendere i risultati relativi alla governance globale, incluso l'accordo di Parigi". A questi appelli si aggiungono le parole dell'ex presidente americano Barack Obama, che da Milano ha ribadito l'importanza dell'accordo sul clima raggiunto nel dicembre 2015 a Parigi e ratificato da 72 Paesi.
Il tycoon aveva promesso di rinegoziare l'accordo e sarebbe propenso perfino ad abbandonarlo, ma l'amministrazione è divisa. Un ruolo di primo piano nella decisione sul clima è stato affidato a Ivanka, che oggi avrebbe dovuto riunirsi con gli altri consiglieri della Casa Bianca per tracciare infine una linea. La primogenita del presidente - sottolineano i media Usa - si è impegnata a effettuare una verifica per assicurarsi di avere la maggior quantità di informazioni possibile prima che una decisione definitiva venga presa.
Un ritiro degli Usa dall'accordo sul clima metterebbe gravemente a repentaglio gli sforzi globali per limitare le emissioni di gas a effetto serra, responsabili dei cambiamenti climatici, secondo la maggior parte esperti. Gli Stati Uniti sono il secondo più grande produttore di anidride carbonica (Co2) nel mondo, dopo la Cina. Durante la sua campagna elettorale, Trump ha definito il cambiamento climatico "una bufala" perpetrata da parte di Pechino e ha promesso di annullare l'accordo di Parigi, una volta presidente.
Ad oggi, però, siamo fermi alle dichiarazioni. Secondo il responsabile ambientale del Dipartimento di Stato, David Balton, "per quanto riguarda gli Usa, la questione dell'accordo di Parigi è ancora in discussione all'interno del governo". "Il nostro presidente ha detto che aveva intenzione di prendere una decisione nelle prossime settimane, ma non questa settimana", ha precisato.
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