Di Letizia Tortello
White Whale contro Blue Whale. Balena della felicità e del piacere di godere dei piccoli brividi di gioia quotidiani contro autolesionismo e tentazione di togliersi la vita. Se il fenomeno del gioco mortale della «Balena Blu», una controversa moda di origine russa collegata ai social network, si insinua silenziosamente nel mondo degli adolescenti più fragili, la preside di una scuola della provincia di Torino si è ingegnata, insieme ai suoi insegnanti, per lanciare una contro-tendenza «vitale che vorrebbe diventare virale grazie a Facebook.
La professoressa Valeria Fantino, dirigente delle medie Nino Costa e Canonica di Moncalieri, ha ideato insieme ai docenti e al responsabile per il bullismo, una «White Whale»: un gioco in 50 mosse per raggiungere la felicità. Ha mandato una circolare alle classi e ha organizzato il lavoro: «Prima della fine dell’anno scolastico gli allievi delle nostre medie scriveranno una classifica dei piccoli passi quotidiani che ci abituano ad amare la vita, ciascuno è invitato ad annotare su una scheda del nostro gioco il suo “gradino” da salire - spiega - per vivere felici». Nelle discussioni in aula «abbiamo visto anche alcuni film a cui i ragazzi possono ispirarsi, un esempio per tutti “Il favoloso mondo di Amélie”, ma ciascun alunno può inventare lo step che più gli corrisponde». Massima libertà, verso la felicità.
Poi, il gioco verrà lanciato su Facebook e tutta Italia verrà invitata a giocare, affrontando i 50 step. «L’intento, ovviamente, non è quello di risolvere o far scomparire i problemi (piccoli o grandi) di ognuno - continua la preside -, ma di offrire un’alternativa positiva alla negatività che aleggia attorno a questo argomento». Gli esempi di giovani che scimmiottano il Blue Whale spuntano preoccupantemente qua e là, nelle scuole. L’ultimo pericoloso caso di autolesionismo a Roma, il terzo nell’ultima settimana, è quello di una ragazza salvata dal suicidio: aveva intenzione di mettere la sua testa sui binari, come prescriverebbe il gioco russo della Balena Blu. «Molti colleghi denunciano - continua ancora Fantino - che nelle classi si vedono scimmiottamenti i primi step del gioco: sono i soggetti più deboli ad avvicinarsi a questa macabra e inquietante finta moda, per mostrarsi eroi agli occhi dei coetanei, senza paura. I fenomeni di autolesionismo non sono nuovi. Prima tendevano ad essere nascosti tirando giù la maglietta, ora il gioco rischia di incitare ad esibire la volontà di farsi male».
La White Whale, però, con la Blue Whale non vuole avere niente a che fare. Anzi. «Vorremmo parlare del fenomeno cercando di riportarlo a una forma di bullismo che può colpire i più indifesi, condizionarne e manipolarne le emozioni». I 50 gradini come una sfida per tutti: «La classifica uscirà a metà giugno su Fb». Per allontanare anche qualsiasi cattivo pensiero, lavorando sull’emotività e sulle paure dei ragazzi, in «un’educazione al benessere, ad una vita semplice, che impari ad apprezzare le felicità nel quotidiano» di un’età difficile, come l’adolescenza.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione