Di Gabriele Bertocchi
Vertici di spicco e comandanti dell'Isis operati negli ospedali di Milano e Pescara: una rivelazione targata The Guardian che sottolinerebbe una schema preciso con cui i terroristi si infiltrano in Europa.
Una rete per portare jihadisti feriti in Europa
L'inchiesta del quotidiano brittannico parte da un documento dell'intellicente italiano. Secondo il dossier degli 007 esisterebbe una rete complessa in cui, a partire dal 2015, i membri dell'Isis (ma anche di altri movimenti jihadisti, ndr) si sono infiltrati in Europa fingendo di essere combattenti libici feriti. Un escamotage che li permetterebbe di essere curati negli ospedali europei e poi essere liberi di muoversi indisturbati.
Nell'incartamento dell'intellicenge italiano visionato dal Guardian si leggerebbe: "I membri dell'Isis sono coinvolti nel contrabbando di uomini feriti dalla Libia e stanno usando questa strategia per viaggiare fuori dalla Libia con falsi passaporti". Inoltre, nella carte si parlerebbe di un progetto sanitario di origine occidentale per la riabilitazione e la cura dei libici feriti. Nonostante questo progetto sia sorvegliato dal governo riconosciuto dall'Onu a Tripoli, gli 007 italiani lo definiscono "dubbioso e ambiguo", come riporta il The Guardian. Il suggerimento che giunge dalla carte visionate dei giornalisti brittanici è quello che il governo libico abbia involontariamente pagato le spese di viaggio dei tagliagole, confondendoli con combattenti legittimi. Per far arrivare i soldati feriti con visti speciali, diplomatici e gestori del settore sanitario avrebbero utilizzato un programma chiamato Comitato Assistenza Feriti Libici (Centro per il sostegno dei libici feriti).
Proprio questo particolare passaggio farebbe credere all'intelligenza italiana che un numero sconosciuto di combattenti Isis si sia infiltrato in Europa utilizzando falsi passaporti forniti da una rete criminale, composta, come precisa il The Guardian, anche da funzionari corrotti.
Il documento dell'intelligence informerebbe inoltre che "dal 15 dicembre 2015, un numero sconosciuto di combattenti feriti dello Stato islamico in Libia è stato traspotato fuori dal paese in un ospedale di Istanbul per sottoporsi a un trattamento medico". I "falsi feriti"verrebbero tutti dalla zona libica di Fataeh, luogo in cui "combonenti dello Stato islamico sarebbero stati colpiti", scrive il Guardian. "I miliziani - scrivono i giornalisti inglesi, dop aver analizzato il documento dell'intelligence - presenterebbero falsi passaporti e, presentando come membro del rapporto Majlis Shura Thuwar Benghazi (MSTB) al personale medico di Misrata". Quest'ultima infatti rappresenterebbe la sede del contrabbando e i principali paesi identificati per aver ospitato jihadisti nei loro centri medici sarebbe secondo il documento la Turchia, la Romania, la Serbia e la Bosnia, ma i feriti sembrano aver soggiornato in Francia, Germania e Svizzera. Il documento non è stato reso pubblico, ma se fosse confermato segnerebbe una profonda crepa nella sicurezza italiana e europea
Il quotidiano brittanico ha interpellato anche il medico italiano Rodolfo Bucci: "Sono stato contattato da alcuni uomini per coordinare questi trattamenti medici perché sono uno specialista in Europa nella terapia del trattamento del dolore. Ma poi non so cosa sia successo. Non so se il programma è stato interrotto".
Il documento non è stato reso pubblico, ma se fosse confermato segnerebbe una profonda crepa nella sicurezza italiana e europea
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