Di Francesco Curridori
“Se noi europei veniamo a investire qui, non è per un gesto di magnanimità. Stabilizzare queste popolazioni, significa trarne anche un vantaggio.
Dire sto alle migrazioni. Altrimenti saremo noi ad essere destabilizzati”. Il presidente della Camera, Laura Boldrini, in visita in Nigeria, spinge per una maggiore cooperazione con quello che risulta essere uno dei più ricchi Paesi africani ma anche uno dei più martoriati dalla presenza dei fondamentalisti di Boko Haram.
Il suo arrivo coincide con la liberazione di 82 ragazze che erano state rapite dai jihadisti del Califfato nel Borno nordorientale. “Dobbiamo unire le forze contro il terrorismo perché le vostre figlie tornino tutte a casa, ma quando saranno tutte libere dovremo fare in modo che ripartano da un’istruzione valida. E che il sottosviluppo non costringa altre ragazze ad essere vittime della tratta”, ha detto la Boldrini parlando davanti alle donne del comitato #BringBackOurGirls che da tre anni lottano per il rilascio di tutte le loro figlie. Visitando i vari campi profughi ha potuto ascoltare le storie dei rifugiati ma, come si legge sul Corriere della Sera, ha anche messo in evidenza i progressi fatti: "La situazione politica è migliorata, c’è un presidente che ha vinto promettendo lotta alla corruzione. Nel rispetto reciproco, pur riconoscendo i problemi, cerchiamo insieme strategie condivise”.
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