“Che cosa devo a Trump? Un grazie per il suo supporto pieno di buone intenzioni, ma poco diplomatico”. A parlare è Amanda Knox – prima condannata e poi assolta definitivamente per l’omicidio di Meredith Kercher – in un lungo intervento apparso ieri sul sito del Los Angeles Times. Un grazie sì, ma non un voto. A novembre infatti la Knox ha dato la sua preferenza alla candidata Hillary Clinton, attirandosi le critiche del tycoon, che si sarebbe detto “molto contrariato“, come ha riportato il New York Times in un articolo apparso lo scorso 14 aprile. “Donald Trump mi è stato vicino durante la peggiore crisi e durante il momento più vulnerabile della mia vita, difendendo la mia innocenza quando ero sotto processo in Italia per omicidio. Gli devo la mia lealtà?”. La risposta lunga e articolata è stata negativa. In questo modo la studentessa americana risponde alle accuse di “ingratitudine” verso il presidente statunitense, che l’aveva pubblicamente difesa durante il processo per l’omicidio della studentessa inglese a Perugia, avvenuto dieci anni fa.
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