Ad Aleppo tornano i cristiani

mag 5, 2017 0 comments
LAPRESSE_20170421134809_22868492
Di Alessandra Benignetti
Dopo sei anni di raid, combattimenti e scontri casa per casa, Aleppo cerca di tornare a vivere. A testimoniarlo Ã¨ monsignor Antoine Audo, il vescovo caldeo di Aleppo, che alla fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, ha raccontato come, dopo la riconquista della città da parte delle forze governative e la messa in sicurezza di alcune aree, molte famiglie cristiane, abbiano scelto di lasciare i campi profughi del Libano e le altre città della Siria, per far ritorno alle proprie case.

Da Aleppo un piccolo segnale di rinascita

“La gente di Aleppo ha oggi maggiore fiducia e le famiglie cristiane iniziano a tornare”, ha detto monsignor Audo.  Durante le celebrazioni pasquali le chiese di Aleppo “erano nuovamente piene di fedeli”, ha spiegato il vescovo che, ha parlato di un “primo segnale di speranza” per il futuro. “Certo, non possiamo sicuramente parlare di un ritorno massivo”, ha chiarito il presule, ma il ritorno dei cristiani rappresenta un segnale del miglioramento delle condizioni di vita in una città che è stata martoriata da sei anni di conflitto e dove la situazione, per tanti aspetti resta ancora drammatica.

Nella città martire siriana è ancora crisi umanitaria

L’80% della popolazione di Aleppo è composta, infatti, da rifugiati. Il 70% di loro è costretto a vivere sotto la soglia di povertà. Le persone non lavorano e “sono totalmente dipendenti dagli aiuti umanitari”, spiega il vescovo. Aiuti come quelli inviati in Siria dalla fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre, che dall’inizio della crisi, nel 2011, ha realizzato progetti del valore di circa 2,5 milioni di euro nel Paese, assicurando alle famiglie cristiane beni di prima necessità, come viveri, latte in polvere per i più piccoli e combustibile da usare per il riscaldamento e come carburante per i generatori di energia elettrica.  Proprio l’elettricità manca ancora, infatti, in molte zone di Aleppo, come testimonia il vescovo caldeo della città. “Ormai da un mese abbiamo nuovamente l’acqua corrente, ma manca ancora l’energia elettrica”, ha affermato il presule.

L’appello per i cristiani di Aleppo

“Ora che la situazione è lievemente migliorata si rende ancor più necessario fornire aiuti, affinché sempre più cristiani aleppini tornino alle loro case”, ha affermato, quindi, monsignor Audo. Durante il conflitto, che a marzo è entrato nel suo settimo anno, circa il 75% dei fedeli cristiani di Aleppo hanno abbandonato la città, considerata la “roccaforte della cristianità” in Siria. “Speriamo che sia finalmente giunto il tempo di una nuova rinascita di Aleppo e di tutta la Siria”, ha detto il presule commentando la decisione di alcune famiglie cristiane di tornare alle proprie case e il loro tentativo di ricominciare a vivere normalmente. Il vescovo caldeo, infine, ha auspicato che si giunga “ad una soluzione politica” del conflitto e “che cessi il sostegno ai gruppi estremisti che mirano a distruggere il Paese”.

Commenti

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto