Di Giordano Stabile
Decine di civili, tra i quali due bambini, sono stati uccisi in un attacco aereo in cui sono stati sprigionati “gas tossici” contro Khan Sheikhun, nordovest della Siria, nella provincia di Idlb controllata dai ribelli. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, vicino all’opposizione, non è chiaro che tipo di sostanza sia stata usata. Ci sarebbero almeno cento vittime, molti bambini. Altre fonti dell’opposizione sostengono che il raid è stato condotto da Su-22 del regime e i bambini presentano sintomi simili a quelli causati dal “gas Sarin”, come soffocamento e fili di bava bianca che colavano agli angoli della bocca. Un altro attacco aereo, riferisce un medico a Bbc Arabic, avrebbe poi colpito l’ospedale in cui venivano curati gli intossicati.
Trump: l’attaco non può essere ignorato
«L’attacco chimico di oggi contro degli innocenti in Siria, compresi donne e bambini, è riprovevole e non può essere ignorato dal mondo civilizzato», ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump commentando le violenze di Idlib.
Gli Stati Uniti ritengono infatti che nell’attacco chimico in Siria «sia stato usato il sarin» e che «quasi certamente» il bombardamento «sia stato compiuto dalle forze di Assad», secondo l’autorevole quotidiano panarabo Asharq al Awsat.
Trump attacca anche il suo predecessore, Barack Obama: «Le azioni atroci del regime di Bashar al Assad sono una conseguenza della debolezza della passata amministrazione».
La Francia: incontro di emergenza delle Nazioni Unite
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha chiesto un incontro di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «Un nuovo e particolarmente grave attacco chimico è avvenuto questa mattina nella provincia di Idlib. Le prime informazioni suggeriscono un grande numero di vittime, anche bambini. Condanno questo atto disgustoso», ha detto Ayrault, sottolineando che queste azioni gravi «minacciano la sicurezza internazionale».
Erdogan telefona a Putin
Il presidente turco Erdogan ha chiamato Putin per discutere del raid, che potrebbe ripercuotersi negativamente sui colloqui tra le parti per una soluzione pacifica della guerra civile. Secondo Erdogan, che tuttavia non avrebbe indicato con precisione eventuali responsabilità, «questo tipo di attacchi inumani sono inaccettabili».
L’accordo con l’Onu
Nel settembre del 2013 il regime e l’Onu hanno raggiunto un accordo per lo smantellamento degli stock di armi chimiche, dopo un sospetto attacco nella periferia a Est di Damasco. La distruzione è avvenuta nel corso del 2014 ma potrebbero essere rimaste delle piccole quantità in depositi segreti.
La smentita di Damasco
Fonti militari di Damasco hanno smentito l’uso di armi chimiche anche perché “non sono più in nostro possesso. Ci sarebbe stato comunque un raid su postazioni dei ribelli a Khan Sheikhun con Su-22 che “utilizzano bombe che non possono essere adattate a portare gas”. L’obiettivo era un “deposito di missili” e i militari ipotizzano che i gas sprigionati potessero trovarsi invece nella mani dei ribelli.
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