È sospesa l’ordinanza con la quale il sindaco di Roma, Virginia Raggi, il primo dicembre scorso ha disposto, nel centro storico della Capitale, il divieto dell’attività dei centurioni. Il tribunale amministrativo ha accolto le richieste di un gruppo di centurioni romani e dell’associazione centurioni e artisti di strada.
La sospensione dell’ordinanza anti centurioni decisa dal Tar «permetterà ai nostri 10 assistiti, che hanno creato anche un’associazione, di svolgere la propria attività, che è considerata analoga a quella degli artisti di strada. Credo che se ne potranno avvalere anche gli altri centurioni». Così il professor Filippo Lubrano, legale del gruppo di centurioni che ha deciso di ricorrere al Tar per chiedere la sospensione dell’ordinanza del Comune che disponeva «il divieto di qualsiasi attività che preveda la disponibilità ad essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico (ad esempio come centurioni) in fotografie o filmati, dietro corrispettivo in denaro». «Il Comune di Roma - spiega il legale - avrebbe dovuto adottare la disciplina organica di regolamento che invece, da accertamenti effettuati dal tribunale amministrativo, non è risultata neppure iniziata». Per quanto riguarda l’eventualità che il Comune di Roma ricorra in appello Lubrano conclude: «Potrebbe farlo ma secondo me l’ordinanza è talmente drastica che non credo convenga».
Via libera anche ai risciò
Non solo i centurioni: in centro a Roma potranno tornare a girare anche i risciò, almeno per il momento. A deciderlo è ancora il Tar del Lazio (Sezione Seconda), che, pronunciandosi sul ricorso proposto da Smartjob Cooperativa Sociale, ha sospeso, in vista della discussione di merito fissata per il 6 dicembre prossimo, l’ordinanza del sindaco di Roma n. 121 del 1/12/2016 «nella parte in cui si è ordinato il divieto di svolgere qualunque attività assimilabile al trasporto pubblico od individuale di persone con velocipedi a tre o più ruote anche a pedalata assistita dotati di un motore ausiliario elettrico in alcune specifiche aree della città di Roma e si è disposta altresì la misura cautelare del sequestro amministrativo finalizzato alla confisca». Le ragioni sono sostanzialmente le stesse di quelle che hanno portato alla sospensione dell’ordinanza che prevedeva il divieto dei centurioni in centro, e cioè, osserva il Tar, da un lato la circostanza che«nel caso di specie, venuto meno il peculiare contesto rappresentato dall’anno giubilare, nessuno degli elementi addotti dall’amministrazione appare tale da configurare in una vera e propria `emergenza´, non altrimenti fronteggiabile», dall’altro il fatto che a tutt’oggi permane «il dovere dell’amministrazione di adottare una disciplina organica della materia».
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