SIRIA, A PALMIRA COLLABORAZIONE TRA USA E RUSSIA

mar 10, 2017 0 comments

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Palmira, collaborazione Usa-Russia


Di Mauro Indelicato

Convergenza di interessi, più che reale svolta politica, ma quanto emerge dai report immediatamente successivi alla riconquista di Palmyra ad opera dell’esercito di Assad appare avere in ogni caso i contorni di un fatto storico nuovo ed importante all’interno del conflitto siriano: russi ed americani hanno cooperato prima, durante e dopo la battaglia per riprendere e liberare l’antica ‘perla del deserto’. Per Mosca, alleata e prima sostenitrice di Damasco, entrare nuovamente a Palmira ha voluto significare il raggiungimento di un nuovo obiettivo di carattere soprattutto mediatico, per Washington invece stanare l’Isis alle porte dell’antica città romana è stato importante per indebolire eventuali rinforzi che il Califfato era pronto ad inviare verso la provincia di Raqqa, lì dove forze curde sostenute dagli USA sono adesso stanziate a circa 15 km dalla periferia di quella che il sedicente Stato Islamico considera la propria capitale, specie dopo la caduta di Mosul.

La prima traccia: i report della ‘Combined Joint Task Force’

Spulciando uno ad uno tutti i dati forniti a fine febbraio dalla ‘Combined Joint Task Force’, ovvero il nome ufficiale dato alla coalizione internazionale a guida USA operante tra Siria ed Iraq, emerge come a partire dal 23 febbraio 2017 vengano segnalati strikes compiuti nei pressi di Palmyra; in questa data, né da Damasco e né da Mosca gli ufficiali parlavano ancora di un’imminente offensiva verso la città, liberata poi il 2 marzo e quindi esattamente una settimana dopo. Potrebbe non essere un caso che, la coalizione a guida statunitense, abbia iniziato a bombardare l’ISIS nella zona di Palmyra proprio in quella data, quando le forze russe assieme a quelle siriane hanno iniziato ad allargare il perimetro di sicurezza attorno ai territori in mano governativa nel deserto compreso tra Homs e la stessa Palmyra. Anche i report di giorno 26 e giorno 27 febbraio, parlano di bombardamenti contro obiettivi ISIS a Palmyra.
Interessante notare poi come, prima del 23 febbraio, nessun report della Combined Joint Task Force parla di bombardamenti che, in Siria, siano andati oltre la provincia di Raqqa; la data sopra citata, è forse quella spartiacque: da quel momento, gli aerei USA si sono spinti fino al deserto ad est di Homs colpendo obiettivi del califfato e, pochi giorni dopo, le forze speciali russe hanno sfondato il fronte aiutando l’esercito siriano ad entrare tra le rovine di Palmyra. Entrare nel deserto della provincia di Homs, ha voluto dire mettere piede in un territorio dove dall’ottobre 2015 operano esclusivamente aerei siriani e russi; è quindi quasi impossibile che gli americani si siano spinti con la propria aeronautica fin sopra Palmyra senza anche un minimo di coordinamento con le forze di Mosca.

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