Gli orrori della “setta casalinga” di Torino. Nella trappola del santone forse una ventina di vittime

mar 16, 2017 0 comments
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Di Federico Genta e Massimiliano Peggio

«Sei vittima di forti negatività. Sei in pericolo di vita, per colpa dell’ostilità dei tuoi familiari. Dentro di te c’è il demonio. Così dicono le carte. Esse non mentono». Angela di quelle persone si fidava. Le dicevano che doveva farsi curare, sottoponendosi «ai riti liberatori». A 17 anni, come si fa a non credere al fidanzatino di quattro anni più grande, che lei chiamava amore, e alla madre di lui, all’apparenza così affettuosa. Insieme le hanno fatto conoscere il «professore». Un uomo anziano: diceva di conoscere il modo di guarirla, perché «maestro dell’occulto», di pratiche esoteriche, di magia nera.  

Per oltre un anno e mezzo, Angela è diventata «una vestale», vittima di abusi di gruppo, in una soffitta di Torino - quartiere Crocetta, poco distante dalla stazione - «tempio» della setta casalinga, inventata da questo sedicente professore, compositore neomelodico con due soli dischi incisi negli Anni 70. Ora sono in cella in tre, su ordine di custodia cautelare, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo su una minorenne: il «santone», il fidanzatino che aveva il ruolo di «apostolo» e il proprietario della mansarda, consapevole delle violenze e «catalizzatore» degli incontri. Indagata la madre del ragazzo, anche lei in fondo un po’ vittima.  


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