Nel bel mezzo della crisi diplomatica tra Turchia ed Olanda, sono scesi in campo un gruppo di hackers sostenitori di Ankara che hanno preso di mira diversi account Twitter inclusi quelli dell’Europarlamento, di Amnesty International, Bbc nord America, Unicef Usa e Reuters. Ma anche quelli dell’editore Forbes, di agenzie governative e di celebrità come la pop star Justin Bieber.
I pirati informatici hanno twittato in lingua turca, facendo l’eco al presidente Recep Tayyp Erdogan: «Germania nazista, Olanda nazista». Quindi, hanno postato la bandiera turca.
Twitter ha dichiarato di aver localizzato e rimosso la fonte dell’attacco hacker che si è servito di una app a cui è già stata tolta l’autorizzazione. Tutti gli account sono stati infatti attaccati tramite Twitter Counter, il servizio che effettua una raccolta dati sugli utenti, views generate dai tweet e follower.
Twitter Counter ha sede ad Amsterdam e potrebbe essere stata presa di mira proprio per questo. Ma in realtà è stato già vittima di un attacco nel novembre 2016, con il risultato che gli account di Playstation, New Yorker e Viacom inviavano tweet spam.
Per l’Europarlamento è responsabilità di Twitter condurre un’inchiesta «Non siamo i soli a essere stati attaccati. Tocca a Twitter dire cosa è successo», ha spiegato un portavoce dell’Europarlamento. In mattinata, sul conto twitter in inglese dell’Assemblea di Strasburgo era stato pubblicato un messaggio in cui compariva una svastica.
L’attacco hacker arriva nel giorno in cui l’Olanda va alle urne per le elezioni generali. Sono quasi 13 milioni gli elettori - compresi i 70mila elettori all’estero - chiamati a scegliere tra ben 28 partiti in lizza, ma gli occhi di tutti sono puntati sul testa a testa tra il partito del premier Mark Rutte, il liberale Partito per la Democrazia e la Libertà (Vvd), e la formazione populista, anti immigrati ed anti Islam, il Partito della Libertà (Pvv), guidata dal controverso Geert Wilders.
Alle 13.45, quando i seggi erano aperti da oltre sei ore, secondo Ipsos l’affluenza si attestava al 33%. Il dato è più alto di cinque anni fa, nel 2012, quando si attestava al 27%. Quell’anno l’affluenza finale fu del 74,6%.
Perchè dare colpa agli hacker turchi quando è evidente che questi essendo comportamenti senza etica, possono solo essere comportamenti di servizi di intelligence di stato. Questo è un palese attacco della turchia di erdogan che lancia il sasso nascondendo la mano. La turchia va posta fuori della Nato e la Nato "deve" punire per il doppio gioco della turchia radendola al suolo.
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