PER APPROFONDIRE SULLA VICENDA:http://www.today.it/economia/equitalia-imprenditore-simone-casti-genova.html
http://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2014/08/18/equitalia-bollettino-da-63-mila-euro-a-simone-casti-polemica-online/124389/ ....
DA http://direttanfo.blogspot.it/2017/03/equitalia-gli-chiede-oltre-63000-euro.html
Equitalia ha chiesto ad un cittadino, Simone C., ben 63.000€ con un singolo bollettino. Un debito che da 18.000€ è aumentato in pochissimi mesi. Lui non ci sta: non vuole suicidarsi, vuole lottare e dare la voro. Per lui “Equitalia non vale niente”. Di seguito riportiamo il post pubblicato sulla propria pagina Facebook:
“Questa è la cifra che mi chiede Equitalia! Così, tranquillamente, con un semplice bolletino! Come quelli che si usano per pagare una contravvenzione, la luce o il gas ! Mi è arrivata ieri, e secondo loro in una quindicina di giorni dovrei trovare 63 mila euro..E faccio presente che fino a qualche mese fa secondo loro ne dovevo 45 mila, quindi gli strozzini mi chiedono il pizzo con degli interessi che in pochi mesi sono aumentati di 18 mila euro. È da più di 10 anni che ho questa attività , ne ho passate tante, è stata una gran fatica, ma è stato anche appassionante! Ho superato tanti ostacoli, in più di 10 anni di lavoro sarò andato in ferie una volta o due ! Ho una normalissima automobile che mi serve per lavorare e una piccola casa che mi serve per viverci. È da mesi che non guadagno nulla pur di pagare i dipendenti!
Nonostante tutta la mole di lavoro e di responsabilità non ho accumulato alcuna ricchezza, ho dato lavoro ,un servizio, ed ho dato un contributo allo Stato, Se calcolo tutto il lavoro svolto e il guadagno finale penso che un servizio migliore non si potesse dare se non in condizione di totale schiavitù! E forse è quello che vogliono, ed è la sensazione che ho ad oggi con queste regole e queste tasse impossibili da sopportare! Sono diventato uno schiavo che sopravvive e che è costretto a schiavizzare i suoi dipendenti per rimanere sul mercato, per essere competitivo e per non chiudere, per non morire… Capisco la sensazione di quegli imprenditori che si sono suicidati, stanchi di quella vita senza più senso. C’è qualcosa di terribilmente marcio in questa società , labirinto di leggi e regole, talmente assurde e complesse che non so se la mia commercialista sia in grado, di districarsi!
Ma sono costretto ad affidarmi a lei e non so neanche quanto sia responsabile di tutto quello che fa per mio conto! Se ci pensiamo è assurdo che dobbiamo pagare una persona per pagare. Detto questo a me sinceramente non interessa perdere tutto, anzi forse per me sarebbe una liberazione! Ma non lo trovo giusto, non ha senso! Chiudere i miei negozi, licenziare, fallire. Io voglio lottare ! Di sicuro non voglio suicidarmi! Voglio dare lavoro !
Voglio produrre essere parte del sistema e della società ! Voglio essere importante per questo paese, voglio essere una risorsa! Voglio pagare le giuste tasse e voglio libertà e giustizia! Equità sociale! Per me equitalia non vale niente! Per me conta la costituzione italiana e la dignità del suo popolo! Continuerò a lottare fino a che potrò farlo e allora poi, ma poi forse potrò morire e non sicuramente da suicida.”
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