Diego Fusaro:” Il potere vuole mantenere i sudditi nella perpetua ignoranza”. Ecco perchè è importante studiare

mar 3, 2017 1 comments
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Recentemente si è parlato di un’allarme lanciato da docenti universitaririguardo la difficoltà degli studenti nell’esprimersi oralmente e nello scrivere in lingua italiana.
La questione è finita sulle prime pagine dei giornali tanto da attirare l’attenzione della politica, in particolare del Ministro dell’ Istruzione.
Ed è per questo che vogliamo riportarvi un intervento del filosofo Diego Fusaro che, seppur precedente all’ evento sopra descritto, darebbe una spiegazione a nostro avviso valida al fenomeno in questione.
Il potere ha la necessità di mantenere i sudditi nella perpetua ignoranza, in modo che essi, non sapendo cosa sia realmente il potere, non avendo coscienza dei reali rapporti di forza, nemmeno possano rivoltarsi, ne addiverire alla via che porta all’insurrezione.
Da sempre il potere mira a mantenere i sudditi nello stato dell’ ignoranza – per questo la scuola, l’università e il mondo della formazione sono oggi sotto assedio, in ragione del fatto che gli uomini istruiti, formati, colti potrebbero insorgere e dare noie a chi dall’ alto amministra le nostre vite.
Aumenta quindi l’importanza della cultura e del sapere come forma di autocoscienza mediante la quale gli uomini possono anche contestare i rapporti ingiusti nei quali si trovano proiettati.
E’ importante più che mai valorizzare i luoghi della formazione culturale come scuole e università, che sempre più spesso tendono ad essere distrutte mediante la violenza economica, ossia la definanziarizzazione come metodo di governo, oppure vengono riconfigurate come luoghi di addestramento al pensiero unico politicamente corretto, ossia come luoghi in cui si insegna a non sapere”
Continua poi:
Non vi è gesto oggi più rivoluzionario rispetto alla riappropriazione della nostra cultura e delle nostre radici culturali
Di seguito vi mostriamo il video dell’ intervento integrale di Diego Fusaro, buona visione.

Commenti

  1. A me non risulta che al termine di un liceo, ad esempio, si esca con una qualsivoglia coscienza di classe; lo studio, oggigiorno e' molto affollato, ed i docenti, ai quali non importa granche', si soffermano si Gramsci persino meno che su Marsilio Ficino; si esce dal liceo, e si va al voto, senza alcuna coscienza politica ma solo con la ferma intenzione di monetizzare il proprio studio e tradurlo nella possibilita' di aumentare i propri consumi. Posso dire questo perche' ho avuto modo di osservare alunni del Liceo Scientifico avendo due figli che ne sono usciti da poco.

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