Con 931 voti su 1.253, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, ex ministro degli Esteri tedesco, è stato eletto presidente della Germania, con la maggioranza assoluta dell'Assemblea federale.
A prima vista - ricostruisce l'agenzia di stampa Agi - Frank-Walter Steinmeier è tutto quello che non è Donald Trump. Quando gli hanno chiesto che tipo di presidente volesse essere, il nuovo capo dello Stato tedesco non ha esitato a rispondere: "Vorrei essere un contrappeso all'infinita semplificazione che vedo oggi". Sessantuno anni, due volte ministro degli Esteri, una volta candidato cancelliere, capogruppo della Spd al Bundestag, Steinmeier è uno degli uomini politici più popolari della Germania, nonostante rappresenti - in un certo senso - la quintessenza dell'establishment. Grande mediatore, grande "meccanico delle dinamiche del potere", come lo descrive oggi il domenicale della Frankfurter Allgemeine, è improbabile che Steinmeier ricorra a Twitter per gettare in pasto al mondo le sue idee in 140 battute, come quotidianamente fa l'ex tycoon assurto alla Casa Bianca. A proposito dell'onda populista che s'infrange sull'Europa e sul mondo, lui dice, con semplicità: "Le loro urla non hanno niente a che vedere con la forza che cercano d'avere".
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