A che punto è l’Italia sul testamento biologico
Da il Post
La storia di Fabiano Antoniani – l’uomo di Milano cieco e tetraplegico che è morto il 27 febbraio grazie a una procedura di suicidio assistito in Svizzera – ha riaperto la discussione sul testamento biologico, l’eutanasia e in generale su quanto alle persone sia concesso il diritto all’autodeterminazione e quindi, in ultima istanza, a scegliere se rifiutare le cure o decidere di mettere fine alla propria vita. È un dibattito che in Italia si apre e si chiude ciclicamente, soprattutto in corrispondenza di storie individuali – come quella di Antoniani, e prima di lui di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro – o in occasione di campagne organizzate da movimenti e associazioni, ma che non ha mai portato a cambiamenti significativi della legislazione: tanto che Antoniani è dovuto andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito, che in Italia non è legale. Ed è una discussione di nuovo attuale anche perché il Parlamento italiano proprio in queste settimane sta lavorando – con grande fatica – a una nuova legge sul tema.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.ilpost.it/2017/02/27/a-che-punto-e-litalia-sul-testamento-biologico/
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