Di Salvatore Santoru
Trump ha sostenuto che siamo di fronte a un "ambientalismo fuori controllo"(1).
Si può essere d'accordo sul fatto che una parte dell'ideologia ambientalista sia diventata troppo "estremista" da un punto di vista politico e spesso si basi su considerazioni tanto belle quanto utopiche, tanto che molti stessi ambientalisti sarebbero i primi a non rinunciare a certi standard dominanti la nostra società industriale e post-industriale.
Tuttavia, la posizione antiambientalista che pare seguire l'amministrazione Trump non è ugualmente funzionale al bene del paese e sopratutto del popolo statunitense nel suo complesso.
Difatti, con la firma degli ordini esecutiviper far ripartire i lavori del Dakota Access e del Keystone Xl(2),l'amministrazione Trump non sta tenendo conto degli eccessivi costi di tali progetti e delle proteste da parte delle comunità di Indiani D'America,proteste che dovrebbero essere ascoltate in modo tale da arrivare a un compromesso che faccia il bene di tutte le fazioni in campo.
Il fatto è che bisognerebbe garantire una "rivoluzione energetica" che tuteli l'ambiente e faccia gli interessi del popolo statunitense nel suo insieme e non solo quelli dei grandi gruppi industriali e questo Trump lo deve tenere in conto se 'vuole far tornare grande l'America'.
Il tempo dell'industrialismo selvaggio è finito e tenendo conto del fatto che la soluzione non è un'estremismo ambientalista antimoderno a prescindere c'è da dire che una possibile soluzione potrebbe essere quella di un forte sviluppo economico e industriale che tenga conto delle questioni ambientali e delle particolarità territoriali, un progetto moderno ma anche sostenibile,innovativo e rivoluzionario quanto attento alla conservazione dell'ambiente e al rispetto delle istanze delle popolazioni locali.
NOTE:
(1)https://informazioneconsapevole.blogspot.it/2017/01/trump-incontra-i-big-dellauto-meno.html
(2)http://www.ilpost.it/2017/01/24/trump-dakota-access-keystone-xl/
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