Di Salvatore Santoru
Stanno facendo discutere le controversie che riguardano la consigliera del PD milanese Sumaya Abdel Qader.
Secondo quanto sostengono la femminista islamica di origine somala Maryan Ismail e il consigliere comunale di "Milano Popolare" Matteo Forte la Qader avrebbe un cugino sospettato di essere stato legato ad Al Qaeda.
Più precisamente, si tratterebbe di un'uomo originario del Kuwait, e trasferito in Giordania,Samer Al Barq, che nel 2001,secondo il dossier della Ismail e di Forte come riportato dal "Giornale"(1),sarebbe stato reclutato da Al Qaeda per la produzione di armi batteriologiche» e nel 2003 «è il 67esimo dei 119 prigionieri detenuti dalla Cia tra il 2002 e il 2008».
Inoltre, viene fatto sapere che in un post del 2012 su facebook la consigliera del PD faceva presente che Samer era in sciopero della fame «per chiedere di essere trattato secondo le leggi della democrazia» e sosteneva comunque che «se è in errore dovrà pagare».
Commentando la conferenza stampa di Ismail e Forte, la Qader ha replicato sostenendo di non essere a conoscenza dei presunti legami con Al Qaeda del cugino e dichiarando che lo frequentava "quando ero bambina, poi è andato a studiare in Pakistan e ci siamo persi di vista, non ci vediamo da un sacco di anni. A me risulta che lui sia stato seguito da Amnesty international perché era detenuto in Israele in attesa che gli fosse contestato un capo di accusa. Un anno fa è arrivata una sentenza dopo il processo. Credo lo abbiano condannato a due anni per resistenza a pubblico ufficiale”(2).
NOTE:
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