Come capire se il dato dell'affluenza è alto, basso, in linea con le precedenti consultazioni elettorali? E se favorisce uno schieramento o l'altro? Secondo diversi osservatori a determinare il successo di uno dei due fronti contrapposti sarà il grado di affluenza al voto: alcuni analisti hanno sottolineato che una maggiore partecipazione (indicata come il 60%, dato mai raggiunto prima nei due più recenti referendum costituzionali) potrebbe favorire il successo del Sì.
Il paragone valido che si può fare, tra quelli più vicini in ordine temporale, è la votazione per le elezioni europee. In quel caso andò alle urne il 57% degli aventi diritto. Si votò ad aprile del 2014 in un solo giorno, la domenica. Alla prima rilevazione sulla partecipazione, l'affluenza è stata del 16,7% alle 12, mentre alla seconda si attestò al 43% alle 19. Oggi a mezzogiorno il dato superava di più di tre punti quello di due anni fa. E si può pensare che, se il trend si confermasse alle 19, il dato finale potrebbe superare quello dell'europarlamento.
L'unica differenza che si può sottolineare tra le elezioni europee e il voto di oggi è la stagione: in questo caso, con le temperature quasi invernali, è lecito ipotizzare che dopo le 19 ci sarà una minore propensione a recarsi alle urne, con una flessione nell'affluenza.
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