Mps, dopo il no della Bce si apre la strada all'aiuto di Stato

dic 9, 2016 0 comments
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http://www.askanews.it/top-10/mps-dopo-il-no-della-bce-si-apre-la-strada-all-aiuto-di-stato_711958555.htm

Il meccanismo di vigilanza della Bce ha respinto la richiesta di Mps (manca ancora l'ufficialità) di una proroga al 20 gennaio per completare la ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Una decisione che rende impossibile l'operazione con capitali privati entro fine anno. Mancano tempo e investitori. Nella decisione dell'autorità di vigilanza europea si può leggere l'orientamento a mettere pressione sul governo italiano a intervenire, oppure più semplicemente il riferimento normativo su cui la vigilanza ha esaminato la richiesta non contempla la crisi di governo come possibile causa di perturbazione finanziaria. O ancora, l'incertezza politica potrebbe durare anche oltre l'orizzonte del 20 gennaio. La palla quindi passa nelle mani dell'esecutivo, anche se dimissionario. Per la soluzione della vicenda a questo punto si possono ipotizzare alcuni scenari con diverse implicazioni. La strada che sembra più gettonata è il ricorso all'art. 32 della direttiva Brrd che consente l'intervento pubblico. Il comma quattro infatti prevede che una banca può avere necessità di un "sostegno finanziario pubblico straordinario". Tra le condizioni per l'intervento pubblico la prima è che la banca in questione sia solvente e in ogni caso qualsiasi intervento pubblico è subordinato all'approvazione in sede europea nell'ambito delle norme sugli aiuti di Stato. Per preservare la stabilità finanziaria lo Stato può intervenire concedendo una garanzia su passività di nuova emissione, oppure con una iniezione di fondi propri o con "l'acquisto di strumenti di capitale a prezzi e condizioni che non conferiscano un vantaggio" per la banca. In questi casi le garanzie o le misure di intervento da parte dello Stato hanno "carattere cautelativo e temporaneo e sono proporzionate per rimediare alle conseguenze della grave perturbazione e non vengono utilizzate per compensare le perdite" che la banca ha accusato o rischia di accusare nel prossimo futuro. Quest'ultimo aspetto a una prima lettura potrebbe rappresentare un ostacolo in quanto la ricapitalizzazione da 5 miliardi di Mps è finalizzata infatti a coprire le perdite derivanti dalla cessione degli Npl. Tuttavia lo stesso articolo apre anche a misure di sostegno per far fronte a perdite per carenza di capitale come risultato di verifiche della qualità delle attività della banca. Fonti di Palazzo Chigi sottolineano come non sia prevista alcuna riunione del Consiglio dei Ministri. Le stesse fonti ritengono che lo schema di decreto legge sulle banche sia sostanzialmente pronto per essere varato, laddove fosse necessario. Un'altra strada potrebbe essere la conversione obbligatoria delle obbligazioni subordinate Mps. La direttiva europea stabilisce che uno Stato membro può "imporre" alle autorità di risoluzione (la banca centrale) l'obbligo di conversione o svalutazione degli strumenti di capitale. Nel caso Mps sarebbero convertiti 4,2 miliardi di euro di bond subordinati e a quel punto resterebbero "solo" 800 milioni per arrivare all'agognata cifra di 5 miliardi. A favore di questa ipotesi c'è l'obbligo di conversione indipendentemente da un'azione di risoluzione. Di-int4

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