Di Luca Romano
"L'Italia non è soltanto un passaggio per i terroristi. Nel nostro paese c'è chi offre supporto logistico agli autori delle stragi, dando loro documenti, rifugi, case".
A lanciare l'allarme è Franco Roberti, il procuratore nazionale antiterrorismo che, in una intervista a La Repubblica, spiega che "se fino a oggi nulla è accaduto in Italia non è stato soltanto caso o fortuna. Molti dei possibili terroristi che sono stati arrestati o espulsi sarebbero stati pronti nel giro di poco a compiere atti violenti. Li abbiamo fermati mentre si stava compiendo il loro percorso di radicalizzazione. La prevenzione ha funzionato. Ma nulla ci esime dal rischio, tanto più che ora abbiamo il martire in casa".
Roberti poi ha spiegato: "Esiste anche una ragione politica che rende più complessa la situazione attuale. L'Italia è sovraesposta perché altri paesi si nascondono e non affrontano le responsabilità comuni dell'Europa di fronte all'emergenza immigrazione e terrorismo. Non c'è un solo caso di foreign fighter arrivato con il barcone, chi arriva non è un terrorista ma è gente che scappa dai terroristi. Amri, certo, era sbarcato a Lampedusa. Ma cinque anni fa non era uno jihadista". L'Italia è comunque "sovraesposta", ha detto Roberti aggiungendo che "gli altri paesi europei ci hanno lasciato da soli nelle politiche di accoglienza e di integrazione. Questo può essere molto pericoloso".
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