ALEPPO: TENERE CONTO DELL'ASPETTO UMANO E DEL CONTESTO GEOPOLITICO
Di Salvatore Santoru
La tragedia di Aleppo ha visto e sta vedendo due "narrazioni" grossomodo 'dominanti' nell'ambito dell'informazione 'mainstream' e di quella 'alternativa'.
Da una parte, la 'narrazione manistream' ci propone la realtà del dramma umano ma tuttavia tale realtà è proposta a volte alquanto "a senso unico" e senza tenere conto del contesto,contesto che invece viene tenuto molto(e troppo) in considerazione da parte della 'narrazione alternativa' e/o dalla 'controinformazione'.
Il fatto è che bisogna tenere ovviamente e giustamente conto del dramma umano ed essere solidali con i civili(e non) vittime della guerra civile che imperversa in Siria, così come non ci dobbiamo dimenticare il contesto che vede da una parte il regime siriano spalleggiato dall'asse Russia/Iran/Hezbollah contro dei gruppi ribelli armati in discreta parte tendenti all'islamismo più o meno radicale.
Quindi, secondo il mio personale parere risulta doveroso denunciare ogni crimine delle due fazioni e allo stesso tempo non dimenticare il contesto e in questo modo rifuggire da una certa 'narrazione' che vede sic et simpliciter il regime di Assad come il "male assoluto" e non tiene conto delle contraddizioni che si sono create nella rivolta siriana e della progressiva trasformazione di essa(o di una parte considerevole di essa) in una sorta di "controrivoluzione"(come peraltro abbastanza descritto in questo blog dal 2011) guidata da formazioni islamiste e sostenuta,a fini di destabilizzazione dell'area,da regimi non propriamente migliori di quello siriano come la Turchia di Erdogan o l'Arabia Saudita.
Quindi,Restiamo Umani e allo stesso tempo riflettiamo sulla situazione di Aleppo e del Medio Oriente in generale.
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