Di Noemi Penna
Una spettrale foresta dove gli alberi hanno tronchi ricurvi e sottili, degni di un set da film dell'orrore. Si trova al confine settentrionale della Romania, in Transilvania, la foresta di Hoia Baciu.
Siamo non lontano da Cluj Napoca, la città che ha dato i natali al re Mattia Corvino, l'aguzzino di conte Dracula, e vanta splendide costruzioni gotiche e medievali, statue rinascimentali e, non ultima, una foresta da brivido che nei secoli sembra aver cambiato diversi «inquilini».
Leggenda narra che fosse la casa dal diavolo. C'è chi giura di aver visto dei fantasmi aggirarsi fra gli alberi, come chi ha avvistato degli alieni e registrato strane luci e oggetti non identificati aggirarsi sopra il bosco. ««State alla larga da quella terra, presenze maligne la abitano»», dicevano i nonni d'inizio Novecento ai nipoti, che ancora oggi tramandano alle nuove generazioni questa buona abitudine.
Ma il vero mistero di Hoia Baciu sono i suoi alberi. La foresta di estende per 250 ettari alla periferia di Cluj Napoca e sebbene sia «vecchia» di oltre due secoli, gli alberi appaiono ancora giovani, con tronchi sottili e dalla forma altamente insolita. E come se non bastasse, c’è un punto nella foresta, perfettamente circolare, dove da sempre non cresce un filo d’erba. Botanici e biologi di tutto il mondo lo hanno analizzato, senza però riportare nulla di anormale.
Negli anni si sono raccontate talmente tante storie da far guadagnare a questa foresta il titolo di «Triangolo delle Bermuda» della Transilvania. «Chi si addentra troppo nella foresta è destinato a non fare più ritorno alla civiltà», si narra in paese. Molte persone giurano di sentirsi seguite da misteriose presenze e di udire voci spettrali tra le fronde degli alberi.
Da giovane, il biologo Alexander Sift ha avuto un malore dopo esser stato a Hoia Baciu: per due settimane ha avuto la febbre e strane ustioni su tutto il corpo, e ha trascorso la sua vita a indagare sui misteri della foresta. Sift ha provato a dare una spiegazione scientifica all'accaduto, riscontrando zone ad alta radioattività e sintomi compatibili con la cheratosi attinica, una malattia cutanea dovuta ai raggi ultravioletti del Sole. Ma nulla è stato confermato, e la foresta può considerarsi uno dei luoghi paranormali meglio documentati al mondo.
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