Di Salvatore Santoru
Un interessante articolo di Tonia Mastrobuoni per "Repubblica"(1),ripreso anche su "Dagospia"(2), si è recentemente occupato della crescita dell'estrema destra neonazista in Germania e più specificatamente sui vilaggi dei cosiddetti "econazisti" che si rifanno all'ideologia ruralista diffusa dal Terzo Reich e dai movimenti che l'hanno anticipato, come la "Lega Degli Artamani"(3).
Nell'articolo, viene scritto: "Dimenticate gli skinhead col bomber o gli hooligan con le svastiche tatuate sul petto. Siamo a Koppelow, nell’idilliaca “Svizzera del Meclemburgo”, dove "i nazisti fondarono nel 1926 il movimento degli artamani, dei “protettori della zolla", il cui obiettivo "era creare un’élite in piena campagna, isolarsi dalla liberale Repubblica di Weimar rendendosi autosufficienti, costruire un’élite völkisch, germanica e antisemita" e di esso ne facevano parte "gerarchi delle SS del calibro di Heinrich Himmler o il futuro comandante di Auschwitz Rudolf Höss."
Nell'articolo, si continua parlando del fatto che da una ventina d'anni si sta assistendo all'emergere e alla crescita dei cosiddetti "neo-artamani", e si parla del ruolo avuto nella crescita del vilaggio da parte di Huwald Fröhlich, un produttore bio e tagliaboshi che vent'anni fa "scrisse varie lettere su riviste di estrema destra come Opposition für Deutschland, invitando i camerati a raggiungerlo nel luogo simbolo dell’avanguardia bruna", e "con lui arrivarono il fabbro Jan Krauter, che vende coltelli e rune di ferro, e la rilegatrice Irmgard, sul cui sito web campeggia il Signore degli anelli di Tolkien, mito intramontabile dell’estrema destra."
L'articolo continua con la descrizione del tentato incontro con gli abitanti del vilaggio: "«C’è nessuno?». Ci incamminiamo verso uno strano camper di legno, accanto all’ingresso. È curioso, sembra piombato qui da un altro secolo. Una gallina sbuca da dietro una ruota, ci guarda perplessa. All’improvviso un uomo vestito di nero esce correndo dalla fattoria. «Che volete?» urla.Ci presentiamo, gli chiediamo se conosce il suo vicino di casa, Huwald Fröhlich. E se conosce i neo-artamani. Abbiamo cercato di bussare anche da Fröhlich, inutilmente. L’uomo scopre i denti con un ghigno: «Leggende. Il mio vicino è un tranquillo boscaiolo. I neo-artamani non esistono». Poi si avvicina: «Ora basta, andatevene»."
L'articolo continua con la descrizione del tentato incontro con gli abitanti del vilaggio: "«C’è nessuno?». Ci incamminiamo verso uno strano camper di legno, accanto all’ingresso. È curioso, sembra piombato qui da un altro secolo. Una gallina sbuca da dietro una ruota, ci guarda perplessa. All’improvviso un uomo vestito di nero esce correndo dalla fattoria. «Che volete?» urla.Ci presentiamo, gli chiediamo se conosce il suo vicino di casa, Huwald Fröhlich. E se conosce i neo-artamani. Abbiamo cercato di bussare anche da Fröhlich, inutilmente. L’uomo scopre i denti con un ghigno: «Leggende. Il mio vicino è un tranquillo boscaiolo. I neo-artamani non esistono». Poi si avvicina: «Ora basta, andatevene»."
Andando più avanti, nell'articolo si sostiene che nel vilaggio non c'è traccia di teste rasate ed anzi gli abitanti "hanno i capelli lunghi."Inoltre, "Niente bronci: sui siti web sorridono gentili. E i vestiti hanno un’aria antica: lana grezza, cuoio".
Nell'articolo, si continua sostenendo che all’ingresso del vilaggio vi sono delle balle di fieno e il cartello che indica che si produce “Vero miele tedesco”, nonché l'Irminsul (4), il simbolo dell'albero del mondo secondo il paganesimo germanico e che nell'articolo viene considerato come "il simbolo della nuova avanguardia hitleriana".
Nella parte finale dell'articolo si sostiene che "Koppelow somiglia a decine di altri posti sperduti nelle campagne della Germania, in Meclemburgo ma anche in Nordreno-Westfalia, Sassonia o nel Baden-Württemberg. Ovunque si sta diffondendo nella quasi indifferenza generale una società parallela, sovversiva, che punta, per dirla con il neonazista Ralph Tegethoff, all’avvento della «libera nazione tedesca del popolo»...
NOTE:
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