Non c’è pace per Yahoo: dopo le accuse di avere spiato sistematicamente le mail dei suoi iscritti , l’attacco hacker che avrebbe violato circa 500 milioni di suoi account e alle prese con una crisi economica che pare irreversibile , l’azienda che è stata fra i pionieri di Internet è ora accusata anche di discriminazione.
Scott Ard, ex dirigente dell’ex colosso di Sunnyvale, ha presentato una causa in California accusando la top manager Marissa Mayer, una delle donne più potenti della Silicon Valley, arrivata a Yahoo col compito (evidentemente fallito) di rilanciarne le sorti, di aver adottato un sistema di valutazione dei dipendenti pensato per mettere in difficoltà i maschi. Favorendone il licenziamento.
Quella di Ard, arrivato in Yahoo nel 2011, è la seconda causa in pochi mesi fatta all’azienda per il medesimo motivo: l’ex dirigente ha raccontato di avere sempre ricevuto valutazioni positive dai superiori, appunto sino all’introduzione del Qpr (Quarterly performance review), voluto fortemente dalla Mayer, i cui risultati sarebbero però «facilmente manipolabili». Non è finita: secondo Ard, dal 2012 in avanti più di 50 uomini sarebbero stati “allontanati” da Yahoo, molti dei quali dopo aver avuto basse valutazioni al Qpr.
Nella causa, inoltre, viene tirata in ballo anche un’altra dirigente di Yahoo, Kathy Savitt, che avrebbe «assunto e promosso le donne solo perché donne»: secondo Ard, 14 su 16 dirigenti editoriali di Yahoo sono di genere femminile.
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