Di Yasmin Inangiray
Tre foto pubblicate dal quotidiano la Repubblica che ritraggono la sindaca di Roma Virigina Raggi con le buste della spesa in mano insieme alla sua scorta bastano per alzare un polverone di polemiche. A scatenare il dibattito, tutto sui social, non è tanto il fatto che un personaggio pubblico (in questo caso il primo cittadino della Capitale) abbia intorno persone che si occupano della sua sicurezza, ma il contesto (l'uscita di un supermercato) e soprattutto il fatto che la Raggi sia del Movimento Cinque Stelle.
L'andare in giro senza protezione è sempre stato il vanto del M5s sin dagli albori e ad ogni occasione è stato rivendicato come simbolo 'anti casta'. Ultimo in ordine di tempo è Alessandro di Battista che nel corso del suo tour estivo per "difendere" la Costituzione non ha perso occasione per postare sui suoi account foto in sella al suo scooter circondato solo da altri 'centauri' e facendo dello slogan "la mia scorta sono i cittadini" un vero e proprio mantra. Parole in linea con quanto disse Beppe Grillo qualche anno fa "i politici non devono girare con la scorta. Di cosa hanno paura?".
Ora che a finire nel mirino è la prima cittadina di Roma l'imbarazzo è evidente e non è un caso che il Movimento Cinque Stelle si sia trincerato dietro il silenzio. Ci pensa però il Campidoglio a spiegare che la sindaca Raggi non ha la cosiddetta "scorta", ma un servizio di tutela disposto dalla questura di Roma. Una protezione, è stato fatto sapere, dovuta al fatto che la sindaca è stata più volte pedinata, di giorno e di notte, nei suoi spostamenti privati. Episodi che, per scelta e tutela della propria privacy, non ha voluto rendere pubblici.
Arriva comunque, un pò a sorpresa - vista la bufera che si è scatenata sui social - la difesa della Raggi da parte del presidente del Pd Matteo Orfini che su facebook non esita a bollare come "imbecilli" gli attacchi alla sindaca: "Nessuno decide di avere la scorta, ti viene assegnata perchè evidentemente c'è un rischio per la tua persona".
"Spero - scrive Orfini - che finalmente se ne rendano conto i compagni di partito della Raggi a cominciare da quel Di Battista che su questo tema ha ossessivamente speculato". Parla di polemiche disgustose anche lo scrittore Roberto Saviano da anni costretto a vivere sotto protezione: "Sono polemiche disgustose - scrive sul suo profilo facebook - la scorta non è decisa dalla persona, se Virginia Raggi avesse deciso di muoversi senza scorta, le sarebbe stato impedito. Questi attacchi sono tremendi e frutto di grande ignoranza. La scorta non è un premio nè una medaglia, viene assegnata per continuare a vivere".
"Spero - scrive Orfini - che finalmente se ne rendano conto i compagni di partito della Raggi a cominciare da quel Di Battista che su questo tema ha ossessivamente speculato". Parla di polemiche disgustose anche lo scrittore Roberto Saviano da anni costretto a vivere sotto protezione: "Sono polemiche disgustose - scrive sul suo profilo facebook - la scorta non è decisa dalla persona, se Virginia Raggi avesse deciso di muoversi senza scorta, le sarebbe stato impedito. Questi attacchi sono tremendi e frutto di grande ignoranza. La scorta non è un premio nè una medaglia, viene assegnata per continuare a vivere".
La prima cittadina, però, è solo l'ultima in ordine di tempi ad essere 'crocifissa'. Nel 2012 a finire nella bufera fu Anna Finocchiaro allora capogruppo del Pd al Senato che venne immortalata all'uscita dell'Ikea con la sua scorta. Quelle immagini vennero criticate anche dall'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Mentre nel 2007 Gustavo Selva fu costretto a dimettersi da senatore in seguito allo scandalo, venuto fuori per sua stessa ammissione, di aver usato un'ambulanza per raggiungere degli studi televisivi in modo poter superare i posti di blocco disseminati nella Capitale per la visita dell'allora presidente americano George Bush.
FONTE:Ansa
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