In principio si erano piaciuti, poi scontrati, infine insultati e con toni da offese irreparabili. Ma la politica ha le sue esigenze. Così oggi, a sorpresa, il senatore repubblicano del Texas ed ex candidato per la casa Bianca che per un momento era sembrato l’unico capace di fermare Donald Trump è tornato in pista con clamore annunciando: «Voterò per Trump».
Era stato il momento forse più drammatico della convention del partito repubblicano a Cleveland lo scorso luglio quello in cui il senatore del Texas salì sul palco invitando i repubblicani a «votare secondo coscienza» e senza menzionare Donald Trump, che in quella sede veniva ufficialmente incoronato candidato del Grand Old Party. Una `vendetta servita fredda´ dopo la lotta serrata tra i due nella primarie piena zeppa di colpi bassi. E lo stesso senatore lo spiegò il giorno dopo `a colazione´ con esponenti della base del partito che scuotevano la testa. Trump lo aveva chiamato in tutti i modi, aveva insultato il padre di origine cubana, era stato pesante sulla moglie, aveva messo in dubbio la cittadinanza Usa di Cruz (nato in Canada ma da da madre americana). E allora, già fuori dalla corsa, Cruz volle dare voce allora a chi su Trump non aveva ancora ripiegato.
Passano i mesi e cambiano le esigenze, politiche. Così sul profilo di Ted Cruz oggi si legge: «Dopo mesi di attente considerazioni, di preghiera ed esame di coscienza, ho deciso che nell’election Day voterò per il candidato repubblicano Donald Trump», si legge sul profilo Facebook di Ted Cruz. «Ho preso questa decisione per due motivi. Primo: lo scorso anno ho promesso che avrei sostenuto il candidato repubblicano. E intendo mantenere la parola. Secondo: anche se ci sono aree di significativo disaccordo con il nostro candidato, Hillary Clinton è del tutto inaccettabile». A guardare bene il termine `endorsement´ non compare mai, ma è questione di lana caprina: il senatore guarda alla prossima chance. Ci sarà una nuova corsa per la casa Bianca nel 2020 e poi adesso deve farsi rileggere in Texas per il senato. E Trump ringrazia: si dice «profondamente onorato» per l’appoggio di quel «avversario eccezionale» che però dopo la convention aveva detto che non avrebbe mai accettato.
FOTO:REUTERS
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