«Finita la parte delle riforme, si può tornare a progettare il futuro». E’ il messaggio lanciato da Matteo Renzi dal palco della Triennale, in occasione dell’inaugurazione della mostra per i 110 anni di Salini Impregilo. Per farlo, ha spiegato Renzi, occorre che «le amministrazioni locali che tornino a mettere i propri uffici tecnici in condizione di funzionare e di fare progetti, dalle scuole alle strade», oltre a «un lavoro di burocrazia semplificata, per permettere ai cantieri che sono pronti a partire di essere finalmente sbloccati» e a «una gigantesca operazione di infrastrutturazione della banda larga». Quarta condizione, ha concluso Renzi citando la Napoli-Bari-Lecce e la Napoli-Palermo: «Concludiamo la grande infrastrutturazione di grandi opere».
E fra queste il Premier pensa anche al Ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo pronti. Se voi siete nelle condizioni di portare le carte e sistemare ciò che è fermo da dieci anni, noi sblocchiamo» ha detto. Rivolgendosi a Pietro Salini, Renzi lancia la sua «sfida», cioè «completare il grande progetto di quella che Delrio chiama la Napoli-Palermo, per non dire Ponte sullo Stretto».
Secondo il Premier, una grande opera infrastrutturale come quella che collega Napoli a Palermo non solo deve solo portare «posti di lavoro, 100mila posti di lavoro», ma «che sia utile, per tornare ad avere una Sicilia più vicina e raggiungibile e per togliere la Calabria dal suo isolamento. La mia - dice ancora - è una sfida in positivo».
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