Di Selene Gagliardi
Polmonite sì, polmonite no. È questa la domanda che sta tenendo col fiato sospeso l'America intera, scossa dalla notizia che la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti sarebbe affetta da una polmonite decisamente debilitante, tanto da portarla allo svenimento nel corso della recente commemorazione del quindicesimo anniversario dall'attacco alle Torri Gemelle. E Hillary Clinton è ripiombata nello stesso incubo del 2012, quando un problema intestinale la costrinse ad annullare un volo in Marocco. Ma stavolta ha una preoccupazione in più: le teorie complottiste che si stanno scatenando su di lei.
Se in un primo momento lo staff dell'ex first lady aveva parlato di un semplice colpo di calore per giustificare il malore della candidata alla presidenza, mentre successivamente si è accertata la versione della polmonite, il web non ha creduto per un solo momento alla versione ufficiale, producendo una serie di teorie, spiegazioni e giustificazioni che vanno ben al di là di ogni evidenza.
"Hillary è morta tempo fa. Quella che vediamo in tv è solo una sosia" sarebbe la spiegazione che va per la maggiore su Twitter, dove una utente del social di San Francisco lancia la raccolta di prove a favore di questa teoria tramite gli hashtag #HillarysBodyDouble e #HillaryHealth. E gli altri utenti hanno risposto in maniera massiva, tra veri sostenitori di questa spiegazione e più realistici (e ironici) commenti.
"Guardate Hillary in una foto del 2012 e in una foto attuale: non è lei, non ha lo stesso naso, le rughe sul suo volto sono diverse" afferma con decisione l'account "Always Trump", che nelle ore successive al malore ha portato a galla di una serie di presunte "prove" anche in favore della teoria che la malattia di Hillary (o della finta Hillary...) non sarebbe "solamente" una polmonite.
"Stringe le dita, è un sintomo di problemi neurologici. [...] Ha il parkinson!" è un'altra ipotesi dei complottisti, non contenti della spiegazione ufficiale. Ma c'è anche chi è pronto a giurare che si tratti di ben altro: avvelenamento. L'ipotesi, finora priva di qualsiasi prova, è stata avanzata da un noto medico nigeriano, Bennet Omalu, la cui vicenda fu raccontata nel film "Zona d'ombra". "Consiglio la campagna della Clinton di eseguire analisi tossicologiche del sangue della signora Clinton. E' possibile che sia stata avvelenata", ha twittato il medico la sera dell'11 settembre, diverse ore dopo che l'ex segretario di stato era stata costretta ad ammettere di avere una polmonite. "Non ho fiducia in Putin e Trump. Con questi due tutto è possibile", si legge in un secondo tweet, inviato poco dopo dal medico. Cittadino americano dal 2015, Omalu è un neuropatologo nigeriano che scoprì la CTE (encefalopatia cronica traumatica), malattia degenerativa del cervello dovuta a ripetuti colpi subiti alla testa.
La sua intuizione partì dall'autopsia di un ex stella del football americano che da anni dava segni di squilibrio. Solo dopo molte difficoltà , il medico riuscì a imporre la sua scoperta e a convincere la Lega Nazionale del Football americano ad affrontare la malattia, di cui soffrono vari ex giocatori.
Un colpo di scena che, del resto, si potrebbe ben spiegare con la climax di violenza (per il momento solo verbale...) che ha visto inscenarsi nella campagna elettorale per le presidenziali del 2016.
"Ho sottovalutato il consiglio dei medici sulla mia polmonite, per questo ho avuto quel malore. Ora però mi riposerò per qualche giorno" è stata invece la replica dell'ex first lady ai microfoni della CNN. "Ora sto bene" è il commento che vorrebbe chiudere una polemica che, tuttavia, sembra destinata a continuare.
Ma la rete ha voluto dare anche una risposta comica e originale all'ondata di complottismo che ha intasato il web. Alcuni utenti, ad esempio, hanno confrontato la foto di Hillary con la sua rappresentazione fumettistica apparsa nella serie animata "The Simpson", per poi ironizzare: "Non è la stessa!" Tra le immagini virali riguardanti la Clinton, inoltre, c'è quella che ritrae il suo corpo come quello di un cadavere, mosso a comando da chi le è intorno.
Hillary, quindi, è l'eroina dei social di questi giorni. Saprà sfruttare una così forte penetrazione mediatica a suo vantaggio?
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