Di Paolo Mastrolilli
Il presidente americano Obama e quello russo Putin si sono incontrati stamattina a margine del G20, per discutere soprattutto due crisi: la Siria e l’Ucraina. Secondo le prime indiscrezioni, però, anche loro non sono riusciti a sbloccare lo stallo nel paese ancora governato da Assad.
Nei giorni scorsi i ministri degli Esteri Kerry e Lavrov hanno condotto un intenso negoziato per arrivare ad una nuova tregua nel paese mediorientale, ma non sono riusciti a trovare l’accordo. Domenica il dipartimento di Stato aveva addirittura programmato una conference call alle cinque del pomeriggio, per annunciare l’intesa che sembrava imminente, ma poi l’aveva cancellata perché la trattativa si era bloccata su «questioni che in apparenza erano già state risolte». Gli americani, in particolare, volevano un accordo generale che fermasse tutti i combattimenti tra le forze del regime di Assad e i ribelli, mentre i russi favorivano solo intese parziali città per città, ad esempio per congelare la situazione attuale ad Aleppo. «Noi - avevano commentato i diplomatici di Washington - non siamo disposti ad accettare una nuova soluzione parziale e illegittima».
L’incontro tra Obama e Putin è partito da questa impasse, per vedere se i due leader potevano sbloccarla, ma ieri lo stesso capo della Casa Bianca aveva espresso pessimismo. Il risultato del vertice non e’ stato ancora ufficializzato, ma le prime indiscrezioni dicono che l’intesa resta lontana.
L’altro tema sul tavolo è l’Ucraina. Gli Stati Uniti ritengono che la Russia non abbia ancora rispettato gli accordi di Minsk, e quindi si preparano a chiedere una estensione delle sanzioni internazionali contro Mosca, che dovrebbero scadere alla fine dell’anno.
FOTO:AP
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