Di Fabio Garuti
I MEN-HIR. Come potete osservare dalle immagini allegate, parliamo di grandi pietre, (o Megaliti, dal Greco grande pietra, appunto) dette in Lingua Bretone antica MENHIR. Il termine scaturisce dall'unione di MEN ed HIR, ossia lunga - pietra.
Di datazione complessa e non certa, solitamente identificata tra il Quarto ed il Secondo Millennio avanti Cristo, i Menhir erano pietre piantate per terra, a volte anche in veri e propri gruppi anche assai numerosi, ed avevano soprattutto una importante funzione rituale, a quanto ne sappiamo, o possiamo dedurre. Ciò che ci interessa sono però, accertata anche visivamente una somiglianza decisiva, altre considerazioni:
1) Se ne trovano notevoli quantità, ancora oggi, in Britannia, in Bretagna, in Sardegna, ed anche, ma in numero inferiore, nella Penisola Iberica e nel bacino del Mediterraneo. Chiariamo che Britannia (con le varie Isole Britanniche) e Bretagna sono due termini simili, solo che il primo identifica l'odierna Gran Bretagna, mentre il secondo identifica il Nord Ovest della attuale Francia. A parte il nome, è la quantità di Menhir, oltre che le dimensioni, a rendere chiaro il fatto che essi fossero tipici del Nord Europa e che proprio in Sardegna avessero avuto notevole sviluppo, il che è indice di contatti importanti in età molto antica.
2) Dimensioni: il più grande Menhir, purtroppo rotto, è quello Bretone di Locmariaquer, alto circa una ventina di metri, mentre in Sardegna se ne trovano di varie dimensioni. Ne analizzeremo a fondo uno in particolare: quello famosissimo di Mamoiada. Nello specifico quello Bretone citato è certamente il più grande innalzato nel Nord Europa, dal peso di oltre trecento tonnellate; in Lingua Bretone è detto la Pietra delle Fate (Men-er-hroeec'h)
3) la considerazione è d'obbligo: ma se i menhir indicano rapporti non certo superficiali, in quanto si tratta di importanti raffigurazioni a scopo votivo o propiziatorio, come mai non si registrano altre forme storiche od archeologiche di contatti successivi? Eppure con Nord Africa e Penisola Iberica, del pari interessate dal fenomeno dei Menhir, (in maniera addirittura molto meno incisiva), i rapporti, anche in epoca ben successiva, sono proseguiti e possono essere ben documentati e dimostrati. Come mai tra Sardegna e Nord Europa si registra tale brusca ed inspiegabile interruzione? Ecco, analizzato un primo indizio, l'ulteriore confermarsi del dubbio logico iniziale. Ne capiremo qualcosa di più, nel prosieguo, con l'analisi, territorialmente ancor più dettagliata, di ulteriori indizi.
4) ma analizziamo un Menhir Sardo particolarmente interessante: quello di Mamoiada, (Sardegna Centrale) detto anche Stele di Boeli o Sa Perda Pintà. Reperto splendido, in granito, alto 2,67 metri, si caratterizza per una peculiarità unica al Mondo: reca incise nella pietra diverse serie di cerchi concentrici perfettamente realizzati, quasi sia stato utilizzato un "compasso da pietra" per così dire. Cerchi concentrici, badate bene, e non spirali, o labirinti od altro. Il distinguo non è secondario e ci sarà utilissimo, in sede di riscontro, dal momento che sul fenomeno dei cerchi concentrici esistono, a livello ufficiale, solo ipotesi e nessuna certezza.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/09/la-sardegna-ed-il-nord-europa-i-menhir.html
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